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30 dicembre: San Ruggero di Canne, vescovo pugliese

Ruggero nasce nel 1060 a Canne, antica città della Puglia, nota per essersi combattuta una storia battaglia. Viene eletto vescovo della sua città, dove è sorta sin dal X secolo una piccola diocesi. Si trova così a reggere le sorti della sua città natale, reduce della dolorosa distruzione voluta nel 1083 dai Normanni, ad opera di Roberto il Guiscardo. Ruggero contribuisce alla ricostruzione morale e materiale dell’antica città pugliese, sostenendo i suoi concittadini con i conforti della fede e con l’aiuto materiale.

San Ruggero si colloca in quella lista di santi che segnano il rinnovamento della Chiesa tra XI e XII secolo. L’esigenza di riforma è l’indirizzo del pontificato di San Gregorio VII: ritornare alla vita evangelica delle origini e riottenere l’indipendenza della Chiesa dal potere temporale. Ruggero concepisce l’episcopato come servizio e non come uno strumento per arrivare al prestigio.

L’Anonimo Cannese, antica fonte biografica locale del XIV secolo ci rivela alcuni aspetti della personalità di Ruggero: “Era assai pietoso et fervoroso per la salute delle anime […] il suo episcopio era un puro hospitio che sempre stava aperto de nocte et de giorno ad alloggiare le viandanti et le pellegrini, et le viude et li pupilli dove trovavano le loro conforto et le loro consolazioni […] Andava scalzo con lo pede nudo per quelle campagne cercanno le limosine per li poveri”.

Dai documenti dell’epoca risulta che il santo vescovo viene più volte interpellato dai pontefici Pasquale II e Gelasio II per dirimere alcune questioni di diritto, per comporre liti e placare rivalità tra ecclesiastici e comunità: questo ci attesta la stima che gode tra i contemporanei. Nel settembre 1101 è presente alla consacrazione della cattedrale di San Sabino a Canosa. Muore il 30 dicembre 1129.

A Ruggero si attribuiscono già miracoli in vita, e dopo la morte è la voce popolare a proclamare subito la sua santità. Dapprima egli viene sepolto nella cattedrale di Canne e nel XIII secolo, per lo spopolamento del suo paese natale, a Barletta: dapprima in Santa Maria Maggiore e più tardi presso il monastero benedettino di Santo Stefano, che poi si chiamerà di San Ruggero. L’emblema del santo, oltre al bastone pastorale, è anche l’aquila, perché la tradizione vuole che un volatile abbia fatto ombra al santo con le sue ali durante un viaggio. Si festeggia il 30 dicembre, giorno della sua morte, ed è patrono di Barletta e dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie.

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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