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La Citizen Science aiuta lo studio dei cetacei nel Mediterraneo

La chiamano “Citizen Science” la scienza che coinvolge i cittadini su temi di diverso genere, tra cui quelli ambientali. In italia rientra nelle attività di monitoraggio ambientale come argomento di grande interesse sia per l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sia per il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente, dotati di recente di strutture organizzative dedicate. Questo tipo di attenzione sta crescendo anche verso l’esplorazione di nuovi campi d’azione, tenendo presente l’innovazione tecnologica, che mette a disposizione strumenti e applicativi un tempo non disponibili. Inoltre, la Citizen Scienze è importante per sensibilizzare i cittadini e avvicinarli al Sistema, rafforzando il rapporto di fiducia verso le istituzioni, in particolare su tematiche ambientali sempre più rilevanti.

cetacei mediterraneo

Rientra in questo progetto, ad esempio, la valutazione dello stato di conservazione dei cetacei, in quanto i dati raccolti da ricercatori di diversi enti scientifici italiani, e dai cittadini, hanno permesso di fornire un primo stato delle conoscenze sui cetacei della Regione Lazio, ottenendo informazioni riguardo la presenza delle specie, oltre che sugli habitat utilizzati. Un recente studio si è basato in maniera integrata su dati provenienti da protocolli di ricerca convenzionali, e informazioni ricavabili dai social media, indicando una metodologia per lo studio delle popolazioni di cetacei sulla base di dati visivi e acustici di campagne di ricerca strutturate, registrazioni di presenza, e fotografie e video pubblicati da turisti e operatori marittimi sui social media.

cetacei mediterraneo

Si evince dalla studio che in dieci anni, dal 2008 al 2017, sono state raccolte informazioni riguardanti oltre mille avvistamenti di balene e delfini, di cui numerosissime segnalate sui social media. Sette delle otto specie di cetacei che risiedono regolarmente nel Mediterraneo sono state segnalate nell’area di mare prospiciente la Regione Lazio, anche se con notevoli differenze nella loro frequenza. I dati utilizzati hanno contribuito a definire modelli di previsione delle aree e degli habitat più idonei alle diverse specie, permettendo così di identificare le aree più importanti su cui focalizzare azioni di conservazione. La necessità di studiare balene e delfini è in aumento, richiesta da direttive nazionali e internazionali, e l’aiuto dei cittadini nella ricerca può costituire una soluzione pratica ed economica per raccogliere un gran numero di dati su larga scala spaziale e nel lungo termine.

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