• DAL MONDO

L’attacco delle deputate dem non scalfisce Trump, anzi lo rafforza

USA. “Rimandale a casa”: è il coro scandito dalla folla di fan quando Donald Trump ha nuovamente attaccato in un comizio in North Carolina le quattro deputate democratiche progressiste di colore e di origine straniera, ignorando la fresca condanna della Camera. La sua base ha sposato subito i tweet razzisti in cui le invitava a tornare “nei posti corrotti e infestati dal crimine da cui sono venute”, dimenticando che tre di loro sono nate negli Usa. Silenzio finora da Melania (nata in Slovenia) e da Ivanka. “Send her back”, hanno urlato i suoi sostenitori in particolare quando ha evocato il nome della ex rifugiata somala musulmana Ilhan Omar, l’unica delle quattro nata all’estero.

Probabilmente sarà uno dei refrain della campagna del tycoon. Un po’ come il “Lock her up” (arrestatela) quando Trump attaccava Hillary nella campagna del 2016. Il numero uno della Casa Bianca ha poi criticato nuovamente tutte e quattro le deputate, nominandole una per una, mentre la folla di fan rispondeva con un “buu” per ognuna di loro. Nel caso della più nota e carismatica, Alexandra Ocasio-Cortez, Trump ha affermato: “Non ho tempo per pronunciare tre nomi, la chiameremo Cortez”. “Queste ideologhe di sinistra vogliono distruggere la nostra costituzione, sopprimere i valori su cui è stato costruito il nostro magnifico Paese”, ha tuonato il presidente americano. “Questa sera noi rinnoviamo la nostra determinazione a non vedere diventare l’America un Paese socialista”, ha aggiunto. La folla ha gridato anche contro la speaker della Camera Nancy Pelosi. C’è stato infine un manifestante che ha tentato di interrompere il comizio con due cartelli recanti la scritta “stupratore di bambini” e una foto di Trump insieme a Jeffrey Epstein, il miliardario arrestato per traffico sessuale di minorenni. Quello dell’impeachment “è forse il progetto più ridicolo e inutile su cui abbia dovuto lavorare. L’impeachment del vostro presidente, che ha portato il più grande boom economico nella storia del nostro Paese, i migliori numeri sull’occupazione, la maggiore riduzione fiscale, la ricostruzione dell’esercito e molto altro, è finito”, ha dichiarato il repubblicano. In realtà la risoluzione presentata alla Camera è stata tecnicamente rinviata a tempo indeterminato e in ogni caso riguardava solo i tweet razzisti. Il presidente Usa non ha dunque mostrato alcun rammarico per i suoi attacchi alle quattro deputate dem: “Sto vincendo il dibattito politico e di molto. Me la sto godendo perché devo far arrivare la mia voce al popolo americano. Loro sbagliano assolutamente, non è dove il nostro Paese vuole andare e non diventeremo un Paese socialista”.

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