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Russia: accuse azzerate, il giornalista Golunov torna libero

MOSCA. Ivan Golunov, 36 anni, giornalista investigativo di Meduza un sito indipendente di notizie e analisi online – è libero. Tutte le accuse contro di lui sono state annullate. Così gli è stato tolto il braccialetto elettronico e la gente ha finito per sommergerlo di applausi. Chiunque abbia voluto chiudergli la bocca ha vistosamente sbagliato i calcoli, accusandolo di possesso e traffico di stupefacenti con prove talmente rozze da non aver retto neanche una settimana davanti alla solidarietà e alla sollevazione dei media russi (tv di Stato comprese) e dell’opinione pubblica.

“Continuerò il mio lavoro – ha detto all’uscita dall’Ufficio della Commissione inquirente -. La ricompensa per il danno morale che ho subìto sarà che questo non accada più a nessuno”. Golunov ha detto che aiuterà gli investigatori nell’indagine sull’operato dei poliziotti che lo hanno arrestato: “Voglio ripagare la fiducia nei miei confronti”.

L’elenco delle inchieste seguite da Golunov è molto lungo, come quello dei funzionari pubblici, politici e affaristi, esponenti della criminalità organizzata e burocrati vari, tra Mosca e il resto del Paese, messi nel mirino dal suo lavoro minuzioso, e interessati a fermarlo. Nei giorni scorsi Meduza (che ha sede a Riga in Lettonia per essere più indipendente) ha messo tutto il materiale a disposizione delle redazioni interessate a pubblicarli. Le inchieste di Ivan non riguardano specificamente il mondo della politica o il dissenso contro il Cremlino, ma scavano nella corruzione della pubblica amministrazione, portano alla luce storie di criminalità, usurai e microcredito, l’abbattimento delle case popolari, il funzionamento della censura, il business delle discariche, l’asilo accordato all’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich. La storia a cui stava lavorando prima di essere arrestato riguarda il racket dei funerali, un business che coinvolge i servizi di sicurezza.

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