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Made in Italy taroccati, 66 denunce per false indicazioni

TRIESTE. Prodotti fabbricati nei Paesi dell’Est dove erano state apposte anche indicazioni di prodotto italiano, e venduti in Italia. E’ l’illecita commercializzazione di quasi 5 milioni di articoli del valore di oltre 16 milioni di euro. Le etichette riportavano la falsa dicitura, insieme con il tricolore italiano, “Made in Italy”, “Prodotto italiano”. Lo hanno scoperto i militari GdF di Gorizia, al termine di indagini condotte tra 2016 e 2019 nell’ambito di una vasta operazione di polizia giudiziaria denominata “Made in”.  Una parte dei beni illecitamente commercializzati – 350 mila prodotti e 217 mila chilogrammi circa di merci, sono stati sottoposti a sequestro probatorio.

I finanzieri hanno denunciato 66 persone per il reato di falsa indicazione di origine italiana, quasi tutti italiani, amministratori delle aziende importatrici dei prodotti su cui sono stati applicati all’estero segni e indicazioni tali da indurre in inganno i consumatori finali sull’origine della merce. Diverse sono le categorie di prodotti sequestrate e commercializzate in frode: capi d’abbigliamento (biancheria intima, calzature, giubbotti, camicie, cappotti, grembiuli per la scuola), accessori (borse, sciarpe, ombrelli), articoli elettrici (prese, interruttori, placche, led, lampade), filati (gomitoli di cotone), articoli religiosi (crocifissi), prodotti alimentari (peperoncini), prodotti per animali (pettorine), per l’edilizia (bitumi, materiali idroisolanti), per la casa (bicchieri e piatti in plastica, taglieri in legno, spugne, componenti per mobili, lavelli, pellet, tronchetti in legno, carbonella), per l’agricoltura (fertilizzanti). Le indagini hanno permesso ai finanzieri di individuare l’esistenza di un diffuso meccanismo di frode, consistente nell’importazione in Italia di rilevanti quantitativi di prodotti, realizzati in Paesi dell’Est Europa,  ma riportanti, unitamente al tricolore, false indicazioni di origine italiana.

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