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Bimbo lasciato in auto a 40 gradi, sfiorata la tragedia

CATANIA. Sfiorata una tragedia di cui i genitori del piccolo si sarebbero mai perdonati. Un bambino di quattro anni lasciato chiuso in auto sotto il sole fuori dall’aeroporto di Catania con una temperatura che sfiorava i 40 gradi all’ombra è stato salvato da un sovrintendente della Polizia di Stato. L’agente con il calcio della pistola di ordinanza ha mandato in frantumi un finestrino e soccorso il piccolo. Il bimbo, sudato e in ipertermia per l’elevata temperatura, si dimenava cercando di aprire le portiere e chiedendo disperatamente aiuto. E’ accaduto nel pomeriggio di sabato scorso. I genitori, due svizzeri, 28 anni lei e 32 lui, sono stati denunciati per abbandono di minore in concorso. L’intervento è stato compiuto davanti a numerose persone, che hanno applaudito gli agenti. L’auto, una Audi A6 con targa svizzera, era parcheggiata negli stalli della zona partenza Subito dopo si sono presentati i genitori.

Tutti e tre sono stati accompagnati nel presidio sanitario dell’aerostazione, dove sono state prestate le prime cure al bambino, che si è immediatamente ripreso. Per scongiurare tragedie come questa, esiste un dispositivo progettato e brevettato dal Codacons che è pronto per essere utilizzato. “Si tratta di un sistema che rileva la presenza di bambini o animali sui sedili posteriori delle autovetture e avvisa il guidatore attraverso un allarme acustico quando viene spento il motore dell’auto – spiega il presidente dell’associazione dei consumatori – Non solo: il sistema prevede anche un sensore di peso collegato alla centralina elettronica dell’automobile che, in caso di presenza a bordo di un bambino a motore spento e vettura chiusa, mette in funzione dopo 2 minuti il climatizzatore dell’auto, garantendo così la perfetta areazione dell’abitacolo”.

In pratica, avvisa il conducente e, se questo non interviene, evita il fenomeno dell’ipertermia, che nei bambini può sopraggiungere anche in 20 minuti, assicurando una temperatura vivibile all’interno dell’abitacolo. In attesa di un intervento esterno. Partendo da questo prototipo si potrebbe collegare al dispositivo anche il sistema antifurto in modo da far partire la sirena per richiamare l’attenzione dei passanti e delle forze dell’ordine. Ma torniamo al “salvabimbo” brevettato da Codacons. E’ relativamente semplice, con un meccanismo simile a quello che attiva il bip se non si allacciano le cinture di sicurezza sui sedili anteriori. In sostanza si tratta di sensori di peso e movimento abbinati agli attacchi Isofix, già presenti di serie su tutte le vetture.

Il sensore di peso è una bilancia elettronica con capacità fino a 15 kg che, in fase di primo montaggio, va tarata a zero con il peso del seggiolino senza il bambino. Una volta tarato, il sensore di peso attiva il sensore di movimento solo dopo che sul seggiolino è stato caricato un peso superiore a 2 kg”, si legge nel progetto originale. Quando viene spento il motore, il sistema fa partire un allarme ricordando la presenza a bordo del bambino. Oltre al già citato meccanismo che attiva il climatizzatore, “è possibile attivare la funzione ‘snooze’ – direttamente dal telecomando dell’auto – che permette di interrompere l’allarme rinviandolo di qualche minuto”. Utile nel caso ci si fermi ad esempio per impostare il navigatore e il bambino stia dormendo sul seggiolino. “Il sistema salvabimbo integrato negli attacchi Isofix è alimentato dall’impianto elettrico dell’auto. Il corretto funzionamento è direttamente legato alla carica della batteria dell’auto”, specificano ancora da Codacons. Infine, per essere sicuri che il sistema funzioni correttamente sono stati previsti dei led luminosi: una luce verde significa che è ben istallato e attivo, luce blu segnala un malfunzionamento.

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