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Carabiniere ucciso, fermati due cittadini americani

ROMA. Due persone sono state fermate nell’ ambito delle indagini sull’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato a morte stamani a Roma nel corso di un servizio contro un tentativo di estorsione. I fermati sono cittadini americani.

I due sono stati portati al nucleo operativo dei carabinieri di via In Selci dove si recheranno i magistrati della Procura di Roma per interrogarli. Contro i due per ora non è stata formalizzata nessuna accusa. La Procura però procede per omicidio e furto.

Secondo il racconto degli amici, Mario Cerciello Regis, quando non lavorava, faceva volontariato: era barelliere per l’Ordine di Malta, ma accompagnava anche i malati a Lourdes e a Loreto. Il martedì sera invece era dedicato ai senza fissa dimora che vivono nei pressi della Stazione Termini. E’ a loro che, dopo aver dismesso i panni da carabiniere, portava da mangiare. Donava i suoi abiti a chi ne aveva bisogno e se vedeva qualcuno in difficoltà lo aiutava, senza dirlo a nessuno.

Cinque anni fa, mentre faceva il turno di notte nella sua caserma di Piazza Farnese, arrivò una chiamata. Era una mamma che abitava a pochi passi da lì, vedova. La sua bambina aveva 40 di febbre e lei non sapeva come portarla in ospedale. Mario si offrì di accompagnarle al Bambino Gesù e aspettò fino alla mattina. La donna scrisse al comando dei carabinieri elogiando quel gesto, e questo valse a Mario un encomio. Alla camera mortuaria all’ospedale Santo Spirito sono arrivati in tanti da Napoli: sono partiti alle 4.30 di stamani per venire a Roma e salutare l’amico di una vita. Raccontano che tornava spesso a Napoli, città della sua squadra del cuore, per cui tifava, ma anche di tanti suoi amici che andava quando possibile a trovare.

Ma il suo cuore era Somma Vesuviana, suo paese natale, dove sognava di costruire una casa per stare più vicino alla madre, cui era legatissimo, e alla sua famiglia.

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