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Coronavirus, imprenditore si suicida a causa della crisi economica

Un imprenditore di 57 anni si è tolto la vita impiccandosi nei capannoni della sua azienda alla periferia est di Napoli, nel quartiere di Barra. A detta di parenti e amici, l’uomo era oppresso dalle conseguenze della crisi economica legata al coronavirus.

L’allarme in merito alla scomparsa dell’uomo era stato lanciato ieri sera dalla moglie, che aveva avvertito le forze dell’ordine in quanto il marito inspiegabilmente non era tornato a casa come al solito ed era impossibile contattarlo al telefono cellulare.

In seguito il corpo esanime dell’imprenditore è stato rinvenuto nella sua ditta di allestimenti di uffici, scenario in cui ha deciso di togliersi la vita impiccandosi. Sul posto è stata rinvenuta una lettera d’addio, che è stata sequestrata dal magistrato incaricato, che ha sequestrato anche i computer aziendali.

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Secondo le prime ricostruzioni Antonio Nagaro, è questo il suo nome, non avrebbe retto alle estreme difficoltà dovute alla chiusura della sua attività rappresentate ad esempio dalle scadenze da rispettare, i fornitori e i dipendenti da pagare.

Nel corso dell’incontro con Rete Imprese Italia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito ai partecipanti la “dolorosa notizia” appresa dai media del suicidio di un imprenditore a Napoli. “Non conosciamo ancora i dettagli“, ha detto il premier a quanto viene riferito, “siamo vicini alla famiglia“.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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