ROMA. Meglio tardi che mai verrebbe da dire, anche se l’annuncio è dato nel modo più trionfale possibile. Come a giustificare la presenza di una task force di 450 persone a fare quello che, normalmente, dovrebbe essere fatto dal governo con il supporto di Camera e Senato. A settembre ci saranno sul mercato solo mascherine chirurgiche italiane: lo ha garantito il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri in commissione Affari sociali alla Camera, sottolineando che per quella data la produzione italiana sarà a pieno regime.
“Perché in giro si vedono ancora le mascherine cinesi? Le aziende italiane, poverine, ci mettono qualche tempo a raggiungere la produzione massima. In Cina le fanno da qualche decennio. Ma a settembre non ci saranno più mascherine cinesi, perché quelle italiane basteranno al nostro fabbisogno”. Arcuri ha poi ricordato che oltre alla riconversione di 135 imprese che hanno iniziato a produrre i Dpi, lo Stato ha avviato la produzione delle macchine necessarie a realizzare i dispositivi. “Abbiamo fatto un accordo con due grandi aziende italiane che stanno producendo 51 macchine che a regime, entro giugno, produrranno 31 milioni di mascherine chirurgiche al giorno”. E dunque, ha concluso, “la conversione delle imprese e la produzione di macchine ci fa ritenere che, al più tardi alla fine di settembre, non dipenderemo più dall’importazione dei dispositivi da altri luoghi del mondo”.
Norbert Ciuccariello