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Dall’Alto Adige una pelle naturale dagli scarti di mele

Una pelle naturale ottenuta dagli scarti delle mele dell’Alto Adige grazie all’azienda One More la cui fondatrice Helga Lazzarino ha ottenuto in questi giorni il Premio Bragantini

Helga Lazzarino, fondatrice di One More, ha vinto la terza edizione del Premio Bragantini grazie ad Appleskin. L’azienda altoatesina di Egna nata nel 2018, propone capi di abbigliamento per lo sci e l’outdoor. E fin qui niente di nuovo, ma la vera forza innovatrice sta nel fatto che One More è attenta si alla funzionalità e al design ma la sua peculiarità è un’attenta ricerca di materiali insoliti e standard tecnici avanzati.

One More non usa pellicce o piume per le imbottiture ma materiale high tech derivato dal riciclo delle bottiglie di plastica o da fibre e filati innovativi come Econyl, un filo di nylon rigenerato che ha le stesse peculiarità di quello vergine ma che può essere ricreato e rimodellato all’infinito.

Appleskin

Da questa ricerca costante è nata Appleskin il prodotto che le è valso il premio Bragantini,  una similpelle derivata dagli scarti industriali delle mele provenienti dall’Alto Adige. Ha caratteristiche qualitative uniche ed è la similpelle più naturale che esista oggi sul mercato.
Ed è da questa ricerca costante di materiali innovativi per l’abbigliamento sportivo che arriva il connubio con la pelle di mela. One More di Helga Lazzarino è la prima azienda al mondo che ha scelto di utilizzare Appleskin nell’ambito dell’abbigliamento sportivo.

Sono orgogliosa di questo premio – dichiara Helga Lazzarinoperché dà visibilità ad una innovazione che mette in evidenza il valore dell’economia circolare, della ricerca, della creatività e l’importanza del legame con il mio territorio, le Dolomiti, da cui sempre prendo ispirazione per innovare salvaguardando l’ambiente. La pelle di mela è un brevetto Frumat, un’azienda di Bolzano pluripremiata per Appleskin. Frumat da anni sperimenta le potenzialità d’uso del frutto che caratterizza l’Alto Adige nel mondo.

Il premio Danila Bragantini

mela

Il Premio Danila Bragantini, lanciato dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta è giunto alla sua terza edizione, è stato consegnato a Bari, in occasione dei Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana da Giovanna Bragantini, cugina della compianta imprenditrice veneta. Il riconoscimento vuole premiare le idee innovative del settore ortofrutta presentate da donne della filiera, dal vivaio alla distribuzione. Le innovazioni presentate possono riguardare prodotti, novità varietali, packaging, processi produttivi, format comunicativi, strumenti informatici, modelli promozionali, format espositivi, progetti editoriali.

Si possono candidare tutte le Associate comprese le Socie che ricoprono cariche nell’Associazione, sia le non socie e ogni anno le donne non deludono, il premio finisce nella mani di donne di talento e ingegno che con le loro qualità sanno dare valore all’ortofrutta italiana.
Quest’anno abbiamo ricevuto ben 16 candidature che sono state votate da tutte le socie e che potete trovare, una per una, nelle pagine Facebook, Linkedin e Instagram dell’Associazione. Sono proposte che spaziano su quattro aree tematiche fondamentali per il settore: l’innovazione di prodotto, fresco e trasformato; l’innovazione di packaging; l’importanza dell’economia circolare; il legame tra produzione, turismo e la comunicazione. Sono quattro temi chiave che, con il Premio Bragantini, abbiamo voluto mettere in evidenza” sottolinea Alessandra Ravaioli, Presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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