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Di Maio “E ora il salario minimo garantito e la lotta all’evasione”

ROMA. Altro punto importante per il Governo si discuterà nelle prossime ore, è la proposta dei 5 Stelle sul salario minimo. Il vertice di stasera tra Giuseppe Conte e i due vicepremier “Andrà bene se rimettiamo al centro della stanza i cittadini”: ha infatti detto il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Cusano Campus. “Mi aspetto risposte sul salario minimo e che la Lega ritiri gli emendamenti che provano a fermarlo. Mi aspetto l’accordo sull’abbassamento delle tasse con il carcere per i grandi evasori. Mi aspetto il sì alla lotta ai privilegi, perché siamo in ritardo sul taglio degli stipendi dei parlamentari”, ha aggiunto.

Poi Di Maio commenta la vittoria dei Cinquestelle al ballottaggio a Campobasso: “Sono contento perché Campobasso è una città che ha bisogno di rinascere, come tante città del Sud e del Nord, ma non ne faccio un trofeo. Ho visto che i partiti oggi si contavano i trofei”. “Faccio gli auguri a Roberto – ha aggiunto parlando a Radio Cusano Campus – e a tutti gli italiani che si sono svegliati sindaci”. E ancora: “Siamo un po’ vittima della nostra stessa fissazione, per anni abbiamo detto che non dovevamo avere un’organizzazione. Le cose arrivano a me come capo politico e basta, ma un’organizzazione serve”. “Dobbiamo dare un’organizzazione al Movimento in modo che ci siano ruoli, responsabilità e progetti. Questo sarà il lavoro dei prossimi mesi”- ha aggiunto- Nel nostro Paese, secondo i più recenti dati Eurostat, circa l’11,7% dei lavoratori dipendenti italiani percepisce un salario inferiore al minimo contrattuale. Il disegno di legge appena depositato in Parlamento – che porta la firma della Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Nunzia Catalfo – punta a risolvere questo problema stabilendo che per legge la paga oraria di ogni lavoratore non può essere inferiore ad una certa soglia. Ai CCNL verrebbe lasciata la possibilità di prevedere dei trattamenti economici di maggior favore, ma mai inferiori alla paga oraria stabilita dalla legge.

Come si legge nella relazione illustrativa del provvedimento, obiettivo del disegno di legge è stabilire una “definizione certa, uguale per tutti i rapporti di lavoro subordinato”. La Legge stabilisce che i datori di lavoro non possono assolutamente discostarsi da quanto previsto dai “contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative” e che in ogni caso lo stipendio orario non deve essere inferiore a 9,00€ lordi, comprensivi degli oneri contributivi e previdenziali. Inoltre il ddl punta- conclude il vicepremier pentastellato- ad adeguare il trattamento economico complessivo nel tempo. Per farlo ci sono due soluzioni possibili: o il richiamo ai contratti collettivi oppure mediante l’incremento automatico dell’importo fissato per legge, il quale sarebbe adeguato costantemente in base alle variazioni dell’indice Istat dei prezzi al consumo.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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