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Dopo il sì della Camera il governo giallorosso ora all’esame del Senato

ROMA. Al via nell’Aula del Senato il dibattito generale sulla fiducia al nuovo governo. Il premier Giuseppe Conte, che ieri ha consegnato il discorso programmatico a Palazzo Madama, interverrà in sede di replica nel primo pomeriggio.

Seguiranno le dichiarazioni di voto e il voto di fiducia che dovrebbe concludersi intorno alle 18. Stando alle previsioni, la maggioranza dovrebbe poter contare su 168 voti certi: 106 dal Movimento 5 Stelle (escluso Gianluigi Paragone), 50 del Pd (senza Matteo Richetti) 9 del gruppo Misto (De Petris, Laforgia, Errani, Grasso, Nencini, Buccarella, De Falco, De Bonis, Nugnes) e 3 delle Autonomie (Bressa, Casini, Laniece). L’opposizione, invece, dovrebbe fermarsi a 139 voti, di cui 61 da Forza Italia, 58 dalla Lega, 18 da Fratelli d’Italia e uno da Paragone. Quest’ultimo tuttavia non è scontato dato che potrebbe anche astenersi. Per quanto riguarda la situazione dei senatori a vita, le ultime indiscrezioni danno per certo il sì di Liliana Segre, mentre sono probabili quello di Mario Monti ed Elisa Cattaneo. Sette i senatori su cui c’è ancora incertezza. Facendo le somme, dunque, il governo potrebbe superare quota 170. Alle “lezioni di stile” che Conte ha rivolto all’opposizione Giorgia Meloni ha così ribattuto al premier: “Volgare è imbullonarsi alla poltrona“, denunciando poi “manovre di palazzo“: “Sarete travolti da un’Italia libera e sovrana“.

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