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Il caso Abruzzo: da zona rossa ad arancione senza autorizzazione del governo

Da oggi l’Italia si avvia a non avere più territori considerati zona rossa, almeno momentaneamente. Con l’imminente approdo in zona arancione dell’Abruzzo, unica Regione che era considerata ancora ad alto rischio epidemiologico, il Paese entrerà ufficialmente in una nuova fase: nessuna regione sarà più in lockdown stretto.

Ma il passaggio dell’Abruzzo da zona rossa ad arancione diventa un ‘caso’ diplomatico in quanto secondo le direttive emanate dal governo la cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni avrebbe avallato il passaggio solo nella giornata di mercoledì, data di scadenza dei 21 giorni previsti. Mentre il governatore Marco Marsilio, attraverso un’ordinanza regionale, ha deciso di anticipare i tempi. Va ricordato che era stato lo stesso presidente di Regione ad aver sottoscritto l’ordinanza che di fatto aveva sancito il passaggio in zona rossa dell’Abruzzo lo scorso 18 novembre, decisione poi avallata dal governo.

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Il ministro Francesco Boccia

Il ministro Boccia sul ‘caso’ Abruzzo: “Pronti alla diffida”

Ieri sera il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Francesco Boccia, ospite al programma tv Live-Non è la d’Urso, su Canale 5, ha lanciato un ultimatum a Marsilio: “Se una regione decide di andare contro le norme del governo, che sta fronteggiando l’emergenza sanitaria, rischia di non assumersi tutte le responsabilità”, ha affermato. Inoltre ha aggiunto che l’Abruzzo, anticipando i tempi previsti rischia la diffida e diventerà osservata speciale. Boccia ha infine invitato tutti gli italiani al massimo rigore e attenzione in questa fase cruciale.

Le ultime ore di botta e risposta tra Regione e governo hanno generato molta confusione tra gli esercenti, che non hanno capito se da oggi avrebbero potuto riaprire o meno le attività. Fonti vicine al governatore abruzzese hanno ribadito come “l’ordinanza del presidente Marsilio è in vigore da lunedì” e che solo “il governo può eventualmente impugnarla“. Quindi stando a quanto dichiarato dalla setta Regione nel territorio abruzzese si applicheranno le regole previste per le zone arancioni e i negozi potranno riaprire. 

Zone a rischio Covid: attualmente sono 11 le regioni gialle

Nonostante il ‘caso Abruzzo’ si allentano le maglie un po’ in tutto il territorio italiano. Con la ripartenza di negozi e centri commerciali che riaprono ovunque, entra nel vivo lo shopping delle feste a ridosso del Natale. Se con il ritorno al giallo di Emilia Romagna, Friuli, Marche Puglia e Umbria i bar tolgono i sigilli ai tavolini, in Campania, Toscana, Alto Adige, Abruzzo e Bolzano i negozianti rialzano dopo settimane le saracinesche grazie al passaggio all’arancione.

In tutto sono ora undici, oltre alla provincia di Trento, le regioni che hanno riaperto e secondo i dati della Coldiretti sono oltre 72mila le attività che hanno rialzato le saracinesche tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Sono comunque ancora circa la metà (47%) gli esercizi commerciali di questo tipo ancora chiusi in Italia, nelle zone rosse e arancioni, per un totale di circa 170mila locali.

Norbert Ciuccariello

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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