• CRONACHE

Il governo Conte- bis ha giurato nelle mani del presidente Mattarella

ROMA. Il governo Conte ha giurato al Quirinale, nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: è dunque nella pienezza dei poteri. Al termine del giuramento, Mattarella e Conte hanno lasciato il tavolo e hanno raggiunto i ministri, per la foto di rito. Conte ha giurato per primo e ha firmato con la propria penna, che ha estratto dal taschino della giacca, e non utilizzando quella a disposizione sul tavolo. Conte, e come lui tutti i ministri, ha pronunciato la formula del giuramento, che è: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. Il primo ministro a giurare è il stato ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. A seguire tutti gli altri. Alfonso Bonafede, confermato titolare della Giustizia, giura da ministro con la mano sul cuore davanti al presidente della Repubblica. I dicasteri sono 21, di cui 7 donne. 10 sono di M5s, 9 del Pd e 1 di Leu.  Ma ecco la nuova “squadra” del premier Giuseppe Conte.

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro
Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese
Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede
Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini
Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri
Ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio
Ministero per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli
Ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova
Ministro per l’Ambiente Sergio Costa
Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia
Ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli
Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano
Ministro per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano
Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone
Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti
Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà
Ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola
Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo
Ministro per l’Istruzione Lorenzo Fioramonti
Ministro per le Attività Culturali con delega al Turismo Dario Franceschini
Ministro per  la Salute Roberto Speranza
Ministro per i giovani e lo Sport Vincenzo Spadafora.

C’è anche un tecnico, l’ex prefetto Lamorgese all’Interno, Luigi Di Maio agli Esteri. Dopo la cerimonia, insediamento a Chigi e prima riunione del Consiglio dei ministri. Una crisi che sembrava poter determinare nuove elezioni, ma che è stata invece risolta con un nuovo accordo parlamentare fra il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e altri gruppi presenti alla Camera e al Senato. La lista dei ministri presentata da Giuseppe Conte e sottoposta al Presidente Mattarella si compone dunque di 10 esponenti del M5s, 9 del PD, uno eletto tra le fila di Liberi e Uguali e un tecnico, l’ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese, che succede a Matteo Salvini alla guida del ministero dell’Interno. Questa sera i ministri si vedranno per la prima volta per il Consiglio dei ministri che dovrebbe indicare anche il nome del Commissario Europeo spettante all’Italia: la scelta con ogni probabilità dovrebbe ricadere sull’ex Presidente del Consiglio ed esponente del PD Paolo Gentiloni. L’Italia ha infatti indicato l’ex premier Paolo Gentiloni come candidato alla Commissione europea. La comunicazione è avvenuta nella serata di ieri. Si apprende da fonti a Bruxelles, e secondo quanto si apprende dalle stesse fonti, a Bruxelles è arrivata l’indicazione di un unico nome, quello di Gentiloni, appunto. Lunedì comincerà invece la battaglia parlamentare per la fiducia al governo. Toccherà prima alla Camera dei deputati esprimersi, anche se il risultato sembra scontato e il governo sembra poter contare su un’ampia maggioranza. Più complicato il discorso al Senato, dove teoricamente i gruppi che sostengono il governo contano solo su 162 senatori.

Tags

Articoli correlati