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Il premier Conte: “La tragedia del ponte di Genova non sarà oscurata”

ROMA. La ricostruzione di ponte Morandi non farà dimenticare responsabilità e inadempienze, a tutti i livelli, su quella che è stata una vera e propria tragedia. Sono le 11.36 di martedì 14 agosto quando, durante un violento nubifragio, una porzione di circa 200 metri di ponte Morandi, viadotto della A10 che corre sopra l’alveo del torrente Polcevera, crolla. Decine di veicoli stavano transitando su quella che era tra le principali arterie genovesi. Quarantatrè le persone che perdono la vita, tra le quali 3 minori; 14 invece i feriti. La zona a ridosso del viadotto, dove insistono capannoni industriali e abitazioni, viene subito evacuata: da quel giorno sarà “zona rossa“. Quasi 600 gli sfollati. A poche ore di distanza dal disastro, quando la conta delle vittime è ancora parziale, il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi annuncia l’apertura di un’inchiesta a carico di ignoti.

l premier Conte "La tragedia del ponte di Genova non sarà oscurata"

Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravato dalla “colpa cosciente” (questa aggravante verrà inserita nel fascicolo ad ottobre, oltre due mesi dopo il disastro). Il fascicolo viene affidato ai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio. “Di fronte a una tragedia così significativa questo governo ha assunto pubblicamente una posizione: si tratta di una tragedia che non può essere oscurata, non possiamo far finta di niente” per “rispetto ai morti e ai loro familiari“. Questo “ci ha portato ad avviare una procedura di contestazione alla società concessionaria di quanto accaduto. E’ un fatto oggettivo il grave inadempimento“. Così il premier Giuseppe Conte a margine del G20, rispondendo ad una domanda su Atlantia e il dossier Alitalia, nel giorno in cui è stato fatto crollare il ponte Morandi.

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