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Il Procuratore Capo di Taranto e l’Arpa su ArcelorMittal

TARANTO. Troppo lunga per l’incolumità di lavoratori e cittadini, secondo il Procuratore Capo di Taranto, Carlo Maria Capristo, l’immunità per ArcelorMittal, scaduta il 6 settembre scorso, ma prolungata fino al 23 agosto 2023, data della scadenza del Piano Ambientale. È questa una delle motivazioni che Capristo ha fatto presente attraverso una lettera inviata al presidente della Commissione Industria e Lavoro del Senato della Repubblica, in merito alle nuove disposizioni riguardanti i gestori dell’ex Ilva. Salute e Costituzione sono stati tirati in ballo dal procuratore, secondo cui ciò va in contrasto con la pari dignità sociale e l’uguaglianza davanti alla legge, e in merito a cui la Corte Costituzionale deve esprimersi. La lettera della Procura termina con: “In conclusione seppure risultano apprezzabili ed efficaci gli sforzi tesi a delimitare meglio l’ambito di operatività dell’esonero da responsabilità penale amministrativa per i gestori dello stabilimento e loro delegati, desta perplessità l’eliminazione di un termine breve per l’operatività della scriminante a favore di multipli termini, piuttosto, e con un termine finale del 23.08.2023 ritenuto assolutamente eccessivo“. Dall’altra parte il comunicato di Arpa Puglia, riferito all’ex Ilva, che sottolinea, tra gli altri punti, come l’ambiente debba essere tutelato come luogo di vita delle persone: “una violazione, ad es., di Valori Limite di emissione, in aria o acqua o suolo, per taluni impianti oggetto di adeguamento secondo il Piano Ambientale, pur sempre sottratta alle sanzioni di cui alle previsioni dell’esimente de quo, non venga esonerata dalla responsabilità derivante dall’aver provocato un peggioramento delle condizioni di vita e salute per le popolazioni residenti nelle zone abitate limitrofe“.

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