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Il Santo sulle spalle di pregiudicati? Il parroco ferma la processione

 REGGIO CALABRIA. Troppi pregiudicati fra i “portantini” del Santo… stop alla processione. Nella frazione Acquaro di Cosoleto, nel reggino, la processione organizzata per la ricorrenza di San Rocco é stata annullata dal parroco, don Giovanni Bruzzì, dopo che la Polizia ha accertato che la maggioranza dei circa trenta portatori della statua del santo era composta da persone con precedenti penali e di polizia. Una situazione che avrebbe violato le rigide disposizioni imposte in tal senso dal vescovo di Oppido Palmi, Francesco Milito, e dal questore di Reggio Calabria, Maurizio Vallone. In Calabria le disposizioni per evitare presenze di appartenenti alla ‘ndrangheta e di pregiudicati durante le processioni religiose sono particolarmente rigide.

Le verifiche, in questo senso, sono particolarmente attente, in particolare, dopo quanto accadde nel 2014 ad Oppido Mamertina, sempre nel reggino, quando l’effige della Madonna delle Grazie, con una deviazione del percorso stabilito per la processione, venne portata sotto l’abitazione del presunto boss della ‘ndrangheta Giuseppe Mazzagatti. É stato da quel momento che il vescovo Milito ha emanato precise direttive per evitare il ripetersi di situazioni analoghe. Atto coraggioso, quello del parroco, non senza precedenti in altre località con forti presenze mafiose. Nel pieno di una processione a Livardi, frazione di San Paolo Bel Sito nel nolano, era il giugno del 2016, “abbandonò” i fedeli in processione e la statua della Madonna accortosi che i portantini, cambiando l’itinerario prestabilito, stavano portando la statua della Madonna a fare l’inchino sotto la casa del boss locale. Nei giorni successivi la notizia arrivò ben oltre i confini del cittadina campana. Ne parlarono tutti i media e il gesto fece molto rumore. 

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