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Incendio a Perugia: ipotesi dolosa, ma non si escludono altre piste

PERUGIA. È stata posta sotto sequestro l’area dell’azienda Biondi Recuperi Ecologia interessata dall’incendio di domenica 10 marzo, che ha bruciato carta, plastica e imballaggi lì depositati. A seguito delle indagini sulla causa del rogo, condotte dai carabinieri del Noe e dai vigili del fuoco, si è provveduto a sequestrare solo il capannone interessato dalle fiamme. Pertanto l’attività della Biondi si svolge con regolarità. L’ipotesi, al vaglio della procura di Perugia, è che l’incendio possa essere stato di natura dolosa, ma non si escludono altre piste. Gli investigatori non hanno individuato elementi evidenti di un possibile innesco, però il fatto che l’incendio sia divampato all’interno dell’azienda e di domenica pomeriggio, quando cioè l’attività era ferma, porta a indirizzare l’indagine sul dolo.

Il Comune ieri ha emesso una nuova ordinanza, di seguito riportata, avvisando la città riguardo i provvedimenti presi. Si conferma la RIAPERTURA delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, già interessate dall’ordinanza sindacale n. 10001 del 10.3.2019. Si conferma per un raggio di 3 km dal luogo dell’incendio, quanto segue:
a. consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua associato a strofinazione delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spellatura o sbucciatura;
b. divieto di consumo dei prodotti coltivati nell’area individuata, da parte dei soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento;
c. divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei;
d. divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile;
e. divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell’area interessata dall’incendio.
Alle aziende ubicate nell’area interessata dal predetto incendio di provvedere all’eventuale manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno, limitando nel contempo al minimo l’apertura di porte e finestre fino a nuove comunicazioni.

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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