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Maltrattamenti ai bambini, due maestre sospese per un anno

 ROMA. Ancora atti inqualificabili fra le pareti di una scuola d’infanzia. Episodi di cui non si vorrebbe mai parlare e che una società civile assolutamente non deve tollerare o giustificare. Avrebbero infatti maltrattato i loro alunni con minacce, continue grida, chiamandoli “scemo” e con punizioni, come quella di rimanere a lungo immobili, in silenzio e seduti con la testa poggiata sul banco. Due maestre di una scuola d’infanzia di Fiumicino, vicino a Roma, sono state sospese cautelarmente dal servizio. Ad eseguire il provvedimento i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Roma, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Civitavecchia. L’indagine nasce dalla denuncia dei genitori di un piccolo alunno che avevano notato nel figlio, da alcuni mesi, chiari segni di disagio, paura di andare a scuola, scatti d’ira, pianto e aggressività. Nella mattinata di ieri la IV sezione della Squadra Mobile di Roma, al termine di una delicata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della “sospensione da un pubblico ufficio o servizio” a carico di due maestre della scuola dell’Infanzia Isola dei Tesori di Fiumicino.

Dall’attività investigativa, delicata e complessa allo stesso tempo, poiché riguardante vittime così giovani di età, sono emersi inequivocabili comportamenti posti in essere da M.I. e M.A., atti a mortificare i bambini: minacce, continue grida e costrizioni, epiteti ingiuriosi come “scemo” e punizioni, come quella dell’obbligo di rimanere per lungo tempo immobili, seduti con la testa poggiata sul banco, senza poter fare il minimo gesto o emettere suono.

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