Quest’oggi nella Laguna di Venezia verrà effettuato il primo test completo delle 78 dighe mobili del sistema Mose, che avranno il compito di proteggere il capoluogo veneto dall’alta marea. A quella che viene considerata la ‘prova generale’ saranno presenti il presidente del consiglio Giuseppe Conte, i ministri Lucia Lamorgese, Paola De Micheli e Federico D’Incà, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro.
Sull’isola artificiale che divide la Bocca di Porto del Lido è stata allestita una ‘control room’ dalla quale verranno seguite le operazioni di sollevamento e discesa delle paratoie nelle quattro ‘bocche’, da nord a sud: Lido-Treporti, Lido-San Nicolò, Malamocco e Chioggia. Per consentire l’intera procedura è stata prevista l’interdizione totale del traffico marittimo all’interno del Lido. Secondo la tabella di marcia il Mose dovrebbe essere terminato entro il 31 dicembre 2021.
Il premier Conte, in visita di questa mattina alla control room, si è reso protagonista di un simpatico siparietto rivolgendo una battuta al progettista del Mose, Alberto Scotti, nei confronti del quale ha detto: “Voi avete iniziato a progettare all’ultimo anno di ingegneria“.
L’evento ha destato l’interesse di gruppi ambientalisti e dei comitati contro le grandi navi, che hanno deciso di organizzare una manifestazione di protesta contro il Mose. Per i detrattori, l’opera, che ha richiesto molti anni di lavoro e finanziamenti ingenti, viene considerata ormai obsoleta. Sono una decina le imbarcazioni che si sono radunate nello spazio acqueo davanti a Piazza San Marco, controllate a vista dai natanti della polizia. Sui barchini sventolano bandiere contro le grandi navi e contro quella che definiscono un’opera inutile.
Carlo Saccomando