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Pacco bomba alla sindaca di Torino Chiara Appendino

TORINO. Avrebbe potuto esplodere il congegno trovato all’interno della busta sospetta indirizzata alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e intercettata in municipio. Per la Questura il pacco bomba sarebbe riconducibile “a soggetti appartenenti all’area anarco-insurrezionalista verosimilmente appartenenti alla cellula riconducibile all’Asilo”, il centro sociale sgomberato il 7 febbraio dalla polizia.  Su un foglio bianco attaccato al plico gli autori della missiva hanno scritto “Scuola A. Diaz. Via C. Battisti 6, 16145 Genova”.

La busta, di piccole dimensioni è stata sottoposta allo scanner dalla polizia municipale. Gli artificieri hanno provveduto a mettere subito in sicurezza la busta, giunta in Comune per posta ordinaria. La seduta del Consiglio comunale prevista nella serata di ieri è stata immediatamente chiusa e rimandata alla prossima settimana.

La sindaca di Torino Chiara Appendino

“Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso”, ha scritto sui social la Appendino. “Avanti, più determinata di prima”, aggiunge ringraziando “tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà”. Solidarietà alla sindaca è giunta da tutti i partiti politici, dal Pd a Forza Italia. Anche la prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, incita la sua collega di partito a non mollare. E il presidente del Consiglio Giuseppe Conte twitta: “Esprimo piena solidarietà alla sindaca di Torino Chiara Appendino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L’intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo”.

“Piena vicinanza e solidarietà anche dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “Le istituzioni sono unite con fermezza e rigore a difesa della democrazia, non arretreranno di un passo davanti a chi usa la violenza e l’intimidazione”.

Il gruppo consiliare del M5S esprime vicinanza alla sua sindaca: “Non saranno le minacce, né le operazioni di terrore come questa a spaventarla, né a spaventarci. Siamo convinti del lavoro per il bene della città che sta svolgendo e continueremo a essere al suo fianco”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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