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Pace fiscale 2, è allo studio un corposo pacchetto fiscale

ROMA. Un consistente “pacchetto fiscale”, da introdurre eventualmente anche ricorrendo a un decreto legge collegato alla prossima manovra. È quanto sta studiando in questi giorni la Lega Il decreto fiscale collegato alla scorsa manovra “è stato scritto nei nostri uffici, mio e di Garavaglia, e ha avuto risultati assolutamente ottimi, con 38 miliardi di cartelle lavorate, 21 miliardi di incassi previsti e 1 milione e 700mila” contribuenti interessati. “Proprio per questo lavoriamo alla ‘pace fiscale 2’ e abbiamo iniziato una serie di elaborazioni” Così il sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci sottolineando che da lì possono arrivare coperture per la prossima manovra, anche se “una tantum”. La Lega ha allo studio comunque un corposo “pacchetto fiscale” nel quale potrebbero rientrare oltre alla pace fiscale 2, con il saldo e stralcio per le imprese, anche l’azzeramento dei costi per le piccole transazioni con carte e bancomat, altre misure per la definizione del contenzioso, l’emersione del contante.

Tra le ipotesi si starebbe ancora valutando anche una versione ‘light’ della dichiarazione integrativa speciale, senza scudi penali o per i capitali all’estero.  Il Carroccio pensa a delle norme studiate per venire incontro ai contribuenti in difficoltà (si salda pagando il 16% il 20% o il 35% e si cancellano non solo sanzioni e interessi ma anche il debito originario). Tra le ipotesi sul tavolo dei tecnici della Lega anche il rilancio della dichiarazione integrativa speciale, strumento da sempre osteggiato dal Movimento 5 Stelle. Per evitare l’accusa di nuovi condoni, il Carroccio starebbe pensando a una versione “leggera”, che permetta sì di fare emergere redditi non dichiarati ma senza scudi penali o sui capitali all’estero. Il decreto fiscale collegato alla manovra 2018, spiega Bitonci a SkyTg24 parlando della genesi delle nuove misure allo studio, «ha avuto risultati assolutamente ottimi, con 38 miliardi di cartelle lavorate, 21 miliardi di incassi previsti e 1 milione e 700mila» contribuenti interessati. “Proprio per questo lavoriamo alla “pace fiscale 2 e abbiamo iniziato una serie di elaborazioni sottolineando che da lì possono arrivare coperture per la prossima manovra, anche se una tantum”. Il «cantiere fiscale», aggiunge il sottosegretario, è aperto: «Abbiamo fatto un tavolo la settimana scorsa, ne faremo uno tra un paio di giorni e gli uffici stanno elaborando alcuni modelli» a partire di quello per la flat tax al 15% «sui redditi medi», perché «dobbiamo cercare di abbassare la tassazione a quella fascia che paga un’Irpef media del 25%». «Stiamo ragionando – conferma poi – anche per cercare di trovare una soluzione per aiutare le famiglie attraverso il quoziente familiare». Nel progetto leghista, sempre nella logica di spingere l’emersione, rientra anche la «flat tax sui redditi incrementali». E una spinta ai pagamenti tracciabili, ma senza inasprimento del tetto al contante.

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