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Pronto il decreto salva-Ilva con tutele legali per gli acquirenti

TERNI. Il traguardo parrebbe vicino e la città lo aspetta con il fiato in sospeso. Il decreto si occupa anche dei lavoratori, prorogando fino a fine anno gli Lsu (circa 8.500 lavoratori di cui 4mila in Calabria) e introducendo nuove tutele per i rider e per i collaboratori. Prevista anche la possibilità di fare donazioni private al Fondo per gli incentivi all’assunzione di disabili, cui Luigi Di Maio ha annunciato di volere in questo modo devolvere parte degli stipendi dei parlamentari M5S. E’ pronta dunque nella sua versione definitiva la norma che introduce delle specifiche tutele legali per gli acquirenti dell’ex Ilva, Arcelor Mittal, legate alle singole scadenze per la realizzazione del Piano ambientale. La norma è contenuta nel decreto imprese approvato dal Consiglio dei ministri del 6 agosto ‘salvo intese’, che ancora non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’obiettivo era quello di pubblicarlo a fine agosto, per dare più tempo alle Camere per convertirlo. Ma ora si starebbe cercando di accelerare e renderlo operativo già dal 19 agosto.

La norma corregge il decreto Ilva del 2015 che dava una immunità penale e amministrativa a commissario straordinario, affittuario o acquirente dell’acciaieria e fissava la scadenza di questo ‘scudo’ al 6 settembre 2019. Ora si precisa che per «affittuario o acquirente e i soggetti da questi funzionalmente delegati» l’immunità resta anche dopo quella data ma applica «con riferimento alle condotte poste in essere in esecuzione» del Piano ambientale «sino alla scadenza dei termini di attuazione previsti dal piano stesso per ciascuna prescrizione» o «dei più brevi termini che l’affittuario o acquirente si sia impegnato a rispettare nei confronti della gestione commissariale di Ilva Spa in amministrazione straordinaria». Il decreto, varato da dieci giorni salvo intese, ancora non è stato pubblicato e al momento si starebbero ancora limando e valutando altre norme, non tanto quella per l’ex Ilva, alcune spuntate tra l’altro all’ultimo come un intervento sugli alberghi della gioventù. Oltre alla misura per scongiurare la scadenza del 6 settembre e non fare saltare l’operazione Arcelor-Ilva il decreto contiene norme per altre crisi d’impresa, a partire da quella di Whirlpool. Per evitare che la multinazionale degli elettrodomestici chiuda lo stabilimento di Napoli vengono stanziati infatti 10 milioni nel 2019 e 6,9 nel 2020. C’è poi il rafforzamento della struttura per le crisi del ministero dello Sviluppo economico e interventi per Isernia, per la Blutec in Sicilia e per la Sardegna, oltre al restyling di una misura appena introdotta, il fondo ‘salva-imprese’.

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