• CRONACHE

Raggi e Roma, una luna di miele terminata e Grillo butta benzina sul fuoco

ROMA. I guai della Capitale pare abbiano incrinatyo i rapporti fra la Raggi sindaco di Roma, e i cittadini. Una polemica accesa dal Grillo parlante se se qualche volta stesse zitto forse ne trarrebbero vantaggio i suoi “amici” del movimento. “Pé questo ve dico che l’onesti dovrebbero pijà e valige, e, annassene, abbandonà sta città bella e zoccola. Si vincheno li vecchi partiti, sète fottuti. Nun se farà più gnente, e, si se farà quarcosa sarà pé volere de la magistratura. Ma voi, godete a sputà in faccia a na sindaca pulita, e testarda, una che le cose le fa. Pensatece , c’avete undici mesi de tempo. O volete Roma, o sète morti, che Roma, quell’artri, se la magneno”. E’ la chiusura di un sonetto di Franco Ferrari, “Virgì, Roma nun te merita”, che Beppe Grillo ha pubblicato sul suo blog. “A Virgì – è l’inizio del sonetto – pijia na valigia, tu fijio, tu marito, famme un fischio, che se n’annamo via da sta gente de fogna”. “Chi te critica quà, chi te critica là…Se chiama Virginia, mica è la Madonna der Divino Amore! Quella, dice, che fà li miracoli”. 

 “Franco, grazie di cuore. Amo Roma con tutta me stessa: questo mi fa andare avanti insieme all’affetto di tutti voi. Gli ostacoli, i boicottaggi, gli incendi, i sabotaggi in questi anni non sono mancati – e c’è ancora chi rema contro il cambiamento – ma noi romani siamo più forti”. Così in un post su su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi commentando il testo di Franco Ferrari ripreso da Beppe Grillo sul suo blog. “Ps – aggiunge – Quel ‘gente de fogna’ non mi piace. Lo so che ti riferisci a chi ruba o incendia ma, se puoi, toglilo”. “Quando Virginia Raggi è diventata sindaco”, Roma era “in ginocchio: moralmente ferita da Mafia Capitale, economicamente in crisi per la voragine nei conti causata dai suoi predecessori, paralizzata da pratiche basate sul malaffare e un mix tra lassismo e sistema clientelare. Quell’abisso è stato scalato. La città è tornata a marciare, è stata strappata al caos e all’incuria, le mele marce vengono allontanate senza riguardo. Il percorso di cura e rinascita di questa meravigliosa città deve proseguire, c’è molta strada da fare ma Roma è già tornata a vedere la luce”. Lo scrive Vito Crimi.
   

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