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Ricattato per una foto hard sul web si suicida in ospedale a Nuoro

NUORO. “Chiedo scusa pubblicamente a tutti i miei amici di Facebook”. Inizia così il commiato, l’addio di uomo ricattato sui social. Una foto hard che circola sui social e che diventa tentativo di estorsione per un nuorese di 50 anni.  Quindi la vergogna e la disperazione fino al suicidio, non prima di aver raccontato la sua storia su Facebook. L’uomo si è tolto la vita nel reparto di Psichiatria del San Francesco di Nuoro, dove era ricoverato dopo un primo tentativo di suicidio in casa. “Chiedo scusa pubblicamente a tutti i miei amici”, così iniziava il post in cui il 26 maggio sul social network denunciava l’episodio di revenge porn ai suoi danni. “Arriveranno non so a quanti di voi delle mie foto prese da una videochiamata (lo so da stupido), ma non intendo cedere a nessun ricatto. Qualcuno ha approfittato del presunto mio momento di debolezza, mi vogliono ammazzare. Però questo lo dico a chi mi vuole bene che intendo lasciarmi tutto alle spalle, sto provando con tutte le mie forze a risollevarmi e non sarà certo una put…a cambiare i miei programmi. Sempre a chi mi vuole bene prometto di tornare al più presto quello che conoscevate”.

Gli inquirenti hanno confermato il suicidio in ospedale ma sulle cause mantengono uno stretto riserbo. Sarà un’inchiesta della Procura di Nuoro a fare luce sulla vicenda. I ricatti a sfondo sessuale sul web sono finiti al centro del dibattito pubblico dopo il suicidio di Tiziana Cantone , che si è tolta la vita il 13 settembre 2016 a Mugnano, in provincia di Napoli. La donna, 31 anni, si è tolta la vita per alcuni video privati a sfondo sessuale diffusi sul web. Aveva provato a denunciare alla giustizia quanto accaduto, senza riuscire a risolvere la questione. Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana Cantone, ha chiesto di riaprire il caso per istigazione al suicidio.

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