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Roma, cori e saluti romani al funerale dell’ultras Diabolik

ROMA. Applausi, cori di incitamento e anche qualche saluto romano al Santuario del Divino Amore a Roma per i funerali di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, l’ultrà della Lazio ucciso con un colpo alla testa al parco degli Acquedotti giorni fa. Ad attendere l’ex capo degli Irriducibili anche una enorme bandiera con la scritta “Diablo” e gli occhi del personaggio dei fumetti da cui l’ultrà ha preso il soprannome. Un’immagine riprodotta anche su parecchie magliette indossate da alcune delle centinaia di persone addossate alle transenne lungo il tragitto che porta al piazzale di fronte al santuario, il cui accesso è stato consentito solo a 100 persone per il funerale in forma privata. Per garantire l’ordine pubblico sono stati schierati 300 agenti. 

Il corteo funebre è partito dal policlinico di Tor Vergata, scortato dalle forze dell’ordine. La maggior parte dei tifosi accorsi al santuario, rimasta fuori, ha salutato con applausi fragorosi, a più riprese. Dal gruppo sono partiti insulti nei confronti dei giornalisti e alcuni saluti romani, rivolti ostentatamente alle telecamere, e anche un sarcastico pugno chiuso.

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