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Soldatini, eterna passione senza tempo per grandi e piccini

Soldatini una passione vecchia come il mondo…o quasi. Risale al 1990-1780 a.C. la prima raccolta di “figurini” rinvenuta in Egitto appartenente alla XII^ dinastia al tempo regnante sul Paese delle piramidi. Un cammino e una passione che non si sono mai arrestati , ma anzi, incrementati. Realizzati in terracotta, in legno e poi in piombo finirono sulle tavole dei grandi strateghi re e imperatori come schemi di battaglie …memorabili gli enormi diorami che Napoleone Bonaparte sottoponeva ai propri generali per spiegare i movimenti delle truppe.

Dalle tavole e gli schemi dei grandi condottieri a “cibo” per la fantasia dei bambini incominciarono ad essere realizzati per il mercato dapprima come soprammobili e decorazioni per case patrizie e di nobili con una produzione limitatissima e di altro pregio. Occorrerà aspettare qualche decennio prima che il mercato dei giocattoli ci si dedichi seriamente e sarà l’inglese Airfix a dedicarsi alla produzione di soldatini. Sarà una vera apripista e usando la plastica, oltre che il piombo per figurini da “intenditori” realizzerà anche diorami di battaglie, castelli e fortini. Seguiranno l’italiana Italeri e la Mini Art.

Sono molti in Italia e in tutto il mondo i club di modellisti che realizzano convegni e mostre davvero spettacolari, un vero paradiso per gli amanti del settore o anche solo per chi vuole tornare bambino per poche ore. Ma in tutti i settori c’è sempre una serie A, una categoria nobile…e in questo settore questa categoria è indubbiamente assegnata ai soldatini di piombo. Oggi come allora hanno un fascino immutato e per realizzarli occorre una bravura non indifferente e grandi conoscenze storico e militari. Tanto sono curati i particolari della buffetteria, delle armi, delle espressioni del volto. Veri capolavori. Una storia che continua con passione e che, pare, continuerà sfidando i tempi e la tecnologia.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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