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Sul ponte di Bassano del Grappa sarà vietato fumare

VICENZA. Ponte di Bassano del Grappa off limits da oggi per i tabagisti. E non solo. Il divieto è scattato con una delibera del Comune dopo che giorni fa i pompieri avevano spento sul ponte degli Alpini un inizio d’incendio.Un pericolo scampato che potrebbe ripresentarsi con maggiori danni visto che il Ponte è costituito da elementi in legno,tra l’altro spesso caratterizzati da un alto degrado,per le parti ancora non consolidate, che ne ha minato la resistenza. Così il Comune ha vietato “di fumare e di usare petardi e qualsiasi altra cosa che può provocare scintille o fiamme”. Multe fino a 500 euro. Il Ponte (disegnato dal Palladio e distrutto in più occasioni per motivi bellici, sempre ricostruito uguale all’ originale) da anni ‘soffre’ per l’usura del tempo.

Per la sua particolarità ed unicità estetica e per aver inciso fortemente anche nella storia della nazione è considerato uno dei ponti più importanti d’Italia. Sin dalla sua versione preesistente dal 1209 a quello progettato da Palladio, costituisce la fondamentale via di comunicazione fra Bassano e Vicenza. Il ponte è citato tra gli edifici di studio ne “I quattro libri dell’architettura (libro III) pubblicato da Palladio nel 1570. Dopo la sua costruzione sul progetto palladiano, il ponte di Bassano fu poi ricostruito più volte. Nell’ottobre del 1567 una vigorosa piena dell’impetuoso fiume Brenta travolse il ponte preesistente a quello attuale. Andrea Palladio, all’epoca già considerato un sommo maestro, progettò dapprima un ponte in pietra completamente diverso dal precedente, a tre arcate sul modello degli antichi ponti romani. Il Consiglio comunale dell’epoca però  bocciò quel progetto, imponendo all’architetto di non discostarsi troppo dalla struttura tradizionale che era appunto in legno. Nel 1569 Palladio presentò quindi un secondo progetto che richiamava in pratica la struttura precedente, sebbene radicalmente rinnovata quanto a soluzioni tecniche e strutturali e di grande impatto visivo. Palladio era un grande esperto di materiali ed infatti il ponte resistette per quasi duecento anni, crollando solo a seguito della travolgente piena del Brenta del 19 agosto 1748. Il ponte quindi fu ricostruito da Bartolomeo Ferracina seguendo fedelmente il disegno palladiano.

Ponte degli alpini di Bassano del Grappa
Ponte degli alpini di Bassano del Grappa (Wikipedia)

Nel 1813 il ponte fu poi incendiato dal viceré Eugenio di Beauharnais e successivamente riedificato nel 1821 da Angelo Casarotti, con le stesse forme precedenti. Durante la prima guerra mondiale sul celebre ponte passarono le truppe italiane del generale Luigi Cadorna per affrontare la celere difesa dei territori dell’altopiano dei Sette Comuni. Da questo evento nacque il famoso soprannome di “Ponte degli Alpini”.
Il ponte fu poi raso al suolo per la terza volta il 17 febbraio 1945 a seguito di una forte esplosione. L’azione di sabotaggio, che faceva parte di un piano più vasto voluto dagli Alleati contro i ponti della Pedemontana, fu eseguita da un gruppo di 15 partigiani tutti armati e in bicicletta, due dei quali trainavano ciascuno a rimorchio un carico di esplosivo innescato. I danni furono notevoli e ci furono anche due vittime. Il ponte fu quindi ricostruito nel 1947, nuovamente secondo l’originale disegno di Palladio. Il ponte infine fu gravemente danneggiato dalla eccezionale piena con alluvione del 4 novembre 1966, a seguito della quale venne effettuato un sistematico restauro strutturale. Ancora oggi il ponte di Bassano è costantemente monitorato perché la sua strutturalmente si mantenga perfettamente solida. Il Ponte coperto con botteghe ai due capi, aveva visto l’avvio di un intervento radicale poi bloccatosi per le difficoltà in cui versava la ditta che aveva vinto l’appalto. Chiuso a intermittenza è stato poi riaperto quando sono ripartiti i lavori.

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