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Taormina “La Juve faccia la Signora e ritiri denunce a ultrà”

TORINO. “La Juve faccia la Signora e ritiri le denunce”. È la conclusione su Instagram del professor Carlo Taormina, che ha assunto la difesa di tre supporter bianconeri indagati nell’inchiesta della procura di Torino sulla tifoseria organizzata. “Può un gigante come la Juve essere vittima di estorsione? Può essere estorsione avere in dotazione dei biglietti dietro pagamento?”.  “Non si può parlare di estorsione se i biglietti sono stati pagati e se le regole sono state seguite”, sostiene il celebre penalista italiano, a Torino per le prime incombenze. Taormina difende Umberto e Massimo Toia e Corrado Vitale. “Quando ho visto nelle carte che Alberto Pairetto è un funzionario della Juve che si è occupato dei rapporti con la tifoseria organizzata sono rimasto impressionato – scherza coi giornalisti -: io, che ho sempre tuonato contro i favori arbitrali alla Juve, finalmente ho trovato un riscontro oggettivo…. La Juventus a un certo punto prende questa decisione di cambiare il regime — sbotta Taormina riferendosi alla dazione dei biglietti — che era stato tenuto da sempre, ci può essere un’estorsione previo pagamento dei biglietti? Perché Toia e compagni i biglietti li pagavano: e gli altri?”.

Su Umberto Toia, capo dei Fighters -Tradizione, storico leader della Curva il noto uomo di legge sottolinea: “Lo sono andato a trovare — racconta Taormina — ed era amareggiato, perché lui era in rapporti con Pairetto. Facciamo ricorso in Cassazione e vediamo di farlo uscire”. Ancora su Pairetto: “Mi ha sorpreso la presenza di un Pairetto, figlio e fratello di cotanti personaggi arbitrali, dentro la Juve, non pensavo si fosse giunti a tanto. Io che ho sempre urlato per i vantaggi arbitrali, ho ritrovato un riscontro oggettivo di quelli che non finiscono mai”. Ma è un altro tasto, un tasto molto delicato quello che Taormina va a toccare, una vicenda che ha tolto il sono a molte persone, direttamente o indirettamente coinvolte… Il suicidio di Bucci esponente di spicco dei Drughi bianconeri “volato” da un viadotto: “C’ho un’altra cosa in testa, che si chiama Bucci. Su Bucci mi ci metterò a tutto spiano, perché non mi torna, ed è una vicenda che si intreccia con quel che è successo. Se ti suicidi prima di parlare con il pm è una cosa, ma se lo fai dopo, che significato ha? Ho dubbi fortissimi. Ci sono tumefazioni che non coincidono sull’ipotesi del suicidio”.

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