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Tentato sequestro a Torino, proseguono le indagini

TORINO. Ancora una notte in cella per i componenti del commando che il 15 agosto a Torino, nella centralissima piazza San Carlo, hanno tentato di sequestrare una coppia per vendicare una truffa di cui uno di loro ha detto di essere stato vittima. Gli agenti della squadra mobile hanno arrestato Edward Lipensky, austriaco di 58 anni, Hermann Reklin, Denis Hoch e Michael Hofmann, tedeschi di 24, 25 e 54 anni. I quattro, dopo aver costretto una 34enne serbo-australiana a salire sul loro furgone, legata e imbavagliata, sono stati fermati in via Giusti, in un parcheggio in cui avevano cercato di nascondersi.  

Le indagini degli inquirenti proseguono, perché i punti da chiarire della vicenda sono ancora numerosi. Dai rapporti tra le persone coinvolte, al ruolo dell’uomo che è riuscito a sfuggire al sequestro, facendo perdere le proprie tracce, e persino allo scopo del rapimento. Dopo l’arresto dei tre uomini e la liberazione della donna rapita, è stata avviata un’indagine della Squadra Mobile coordinata dal pubblico ministero Valerio Longhi. La polizia ha dichiarato che il tentato rapimento sarebbe stato legato a una truffa subita mesi fa a Milano da uno dei rapitori, un imprenditore edile di origini tedesche che si occupava di cambio valute guadagnando il 20 per cento su ogni operazione: l’uomo aveva cercato di cambiare dei soldi in nero, ma aveva incontrato un truffatore che gli aveva rifilato soldi falsi. L’uomo sarebbe poi ritornato in Germania, dove avrebbe fatto svolgere delle indagini privatamente per individuare la persona che lo aveva truffato. Secondo i giornali, i tre rapitori avevano preso appuntamento con la coppia per incontrarsi a Torino: non è chiaro che ruolo abbiano in tutta la vicenda la donna sequestrata e l’uomo che era insieme a lei, e che è riuscito a scappare: la Stampa ha scritto che potrebbero essere intermediari del truffatore, entrambi o solo l’uomo in fuga. Per il tentato rapimento la polizia ha arrestato tutti e tre gli uomini a bordo del furgone – tre cittadini tedeschi – e ha messo in stato di fermo un cittadino austriaco. Sul furgone la polizia ha trovato ricetrasmittenti, pettorine con la scritta “Police”, finti cappellini dell’Interpol, spray urticanti, pugnali e perfette repliche di pistole. Il dirigenti della Squadra Mobile, Marco Martino, ha detto alla Stampa: «Un’azione realizzata goffamente ma pericolosa per le modalità. Le indagini non sono finite».

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