• CRONACHE

Tifoso ucciso, 26 gli arresti e chiesto a Vultur Rionero e Melfi il ritiro dal campionato

POTENZA. Proseguono serrate le indagini sull’assurda morte di Fabio Tucciariello e del grave ferimento di un altro tifoso del Voltur Rionero che ha dovuto essere sottoposto a intervento chirurgico. Il prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, ha chiesto a Vultur Rionero e Melfi (Eccellenza lucana di calcio) di valutare “l’ipotesi del ritiro dal campionato. Le società – ha aggiunto il prefetto – devono isolare i violenti”. Al termine della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, a Potenza, Vardè e il questore di Potenza, Isabella Fusiello, hanno confermato la circostanza che si sia trattato di un agguato e che l’auto che ha investito i tifosi della Vultur si è fermata subito dopo l’incidente. E’ accusato di omicidio volontario e lesioni aggravate il tifoso melfitano di 30 anni, accusato di aver investito alcuni sostenitori della Vultur Rionero (Eccellenza lucana), provocando la morte, ieri, a Vaglio (Potenza), di Fabio Tucciariello, di 39. Lo hanno reso noto il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, e il vicario, Maurizio Cardea, e il Questore, Isabella Fusiello. Sono stati mostrati ai giornalisti tirapugni e mazze sequestrati ieri durante le indagini sull’investimento. Sono stati in totale 26 arresti gli arresti – ai danni di persone tra i 20 e i 30 anni – eseguiti dalla Polizia nell’ambito delle indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza – sugli incidenti tra i tifosi della Vultur Rionero e del Melfi (Eccellenza lucana). In una conferenza stampa, il Procuratore, Francesco Curcio, ha reso noto che “su una delle cinque auto occupate dai tifosi del Melfi vi era anche un bambino”. Lo stesso bambino non è rimasto coinvolto negli scontri che hanno portato alla morte del tifoso della Vultur, Fabio Tucciariello, di 39 anni, e al conseguente arresto per omicidio volontario del sostenitore del Melfi, Salvatore Laspagnoletta, di 30. “Abbiamo anche la sensazione – ha aggiunto – che dovrà essere confermata dalle ulteriori indagini, che sia stata utilizzata anche una ‘staffetta’ per avvertire i tifosi del Rionero dell’arrivo dei tifosi rivali del Melfi”. La circostanza della presenza del bambino avvalorerebbe l’ipotesi che si sia trattato di un agguato premeditato da parte dei tifosi della Vultur e non di “un appuntamento” concordato tra le due tifoserie.

Secondo quanto si è appreso, tra le persone indagate e non arrestate vi sono anche alcuni minorenni. “E’ stata violenza tribale, anche in considerazione delle armi sequestrate”: lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, in una conferenza stampa in corso nella questura di Potenza sull’investimento mortale di un tifoso della Vultur Rionero (Eccellenza lucana), avvenuto ieri a Vaglio di Basilicata (Potenza).”Una tribù – ha spiegato Curcio – voleva sfidarne un’altra. Tutto era stato preparato, c’è stata sicuramente pianificazione”. ”E’ stato un vero e proprio agguato. Si è sviluppata una violenza di tipo tribale, come dimostra pure l’armamento che abbiamo trovato e sequestrato”. Così il procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, nella conferenza stampa sulle violenze di ieri a Vaglio, in provincia di Potenza. Stando alla dinamica ricostruita dagli investigatori, i tifosi del Rionero hanno atteso i tifosi del Melfi, sapendo che sarebbero passati da quella strada per andare a Tolve dove la loro squadra era impegnata. Così è stato, le auto dei tifosi del Melfi in transito erano cinque, le prime due sono riuscite a passare mentre le ultime due hanno fatto retromarcia. E’ stata bloccata e accerchiata la terza, una Fiat Punto, con tre persone a bordo. Quindi, come ricostruiscono gli investigatori, ”c’è stata un’accelerata” ed è stato investito mortalmente Fabio Tucciariello mentre un altro è rimasto ferito gravemente. Secondo Curcio, pur essendo l’auto circondata, da parte del conducente della Fiat Punto ”c’è stata una reazione spropositata”. Il 30enne è stato trasferito in carcere. In tutto sono stati arrestati e posti ai domiciliari altri 24 tifosi della Vultur Rionero. Saranno tutti trasferiti nel carcere di Potenza i 25 uomini arrestati. Il provvedimento riguarda sia l’autista dell’auto che ha investito Tucciariello, di 39 anni, sia altri 24 sostenitori della Vultur, tutti maggiorenni. Le accuse – a parte quella di omicidio per il presunto responsabile della morte di Tucciariello – sono di violenza privata e possesso di oggetti atti a offendere. Le indagini della Polizia, cominciate subito dopo la morte, hanno portato gli agenti a Brienza (Potenza), dove la Vultur Rionero era impegnata ieri pomeriggio. Numerose persone sono state portate in Questura e interrogate (le indagini sono state coordinate dall’inizio dal Procuratore della Repubblica vario di Potenza e dal pubblico ministero) e nella notte si è giunti agli arresti. E’ ricoverato, in osservazione, nel reparto di Traumatologia dell’ospedale San Carlo di Potenza il tifoso della Vultur Rionero rimasto gravemente ferito. Ieri è stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa della gravità delle fratture riportate a braccio, avambraccio e gamba. Il ferito ricoverato è anche piantonato perché in stato di arresto. Intanto, sempre a Potenza, è cominciata la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduta dal prefetto, Annunziato Vardè. Sono presenti anche il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, quello della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, i rappresentanti delle forze dell’ordine, i sindaci di Potenza, Rionero in Vulture e Melfi e i dirigenti delle due società – Vultur Rionero e Melfi – che partecipano al campionato di Eccellenza lucana.

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