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Torino, degrado e illegalità” Porta Palazzo è allo stremo

TORINO. Dopo gli spiedini di topo, nutrie arrostite, pesci essiccati dal Po al consumatore, con lo street food a Km0, secondo alcune “cuoche” nigeriane di Porta Pila, i commercianti del popolare Balon pensavano già di avere visto di tutto. Ma ora le Associazioni e comitati riuniti di Porta Palazzo, l’associazione Commercianti Balon, l’associazione Cortile del Maglio e residenti hanno scritto una lettera al prefetto di Torino Claudio Palomba e alla sindaca di Torino Chiara Appendino per denunciare la continua presenza di venditori abusivi in Canale Molassi e San Pietro in Vincoli.

 “Nonostante la delibera del 27 dicembre abbia disposto lo spostamento del mercato ‘di libero scambio’ del sabato dal quartiere Borgo Dora a Vanchiglietta, in via Carcano, i venditori abusivi continuano ad arrivare – spiegano – Vengono a prendere posto già il venerdì pomeriggio e adesso, nel parcheggio di San Pietro in Vincoli, dopo i camper sono comparse anche le tende. È una questione di ordine pubblico”.  Le associazioni e i residenti spiegano nella lettera di aver fatto numerose segnalazioni rimaste inascoltate. “Le attività commerciali circostanti – si legge – stanno subendo questa situazione direttamente sul proprio lavoro” e il timore è che “debbano chiudere”. I tentativi di mediazione ad oltranza istituzionale proposti dal Prefetto e dalla Sindaca, non hanno sortito alcun risultato se non la tracotanza di chi dell’illegalità ha fatto una bandiera rafforzando l’idea di un’istituzione debole e incerta. In questo migliaio di presenze di venditori abusivi pullulano spacciatori, ricettatori, persone irregolari senza alcun permesso di soggiorno, si tratta di una situazione di palese e scandalosa illegalità totale, un’area franca ad altissima tensione sociale in cui le leggi dello Stato italiano non sono applicate, non ci è dato sapere se al suo interno si possono annidare anche soggetti di pericolosità sociale e sovversiva.

Non sono mancati tentativi maldestri di strumentalizzazione da parte di frange più o meno variopinte e improbabili che colorano di significato politico la situazione che invece è un problema che da sociale è diventato solo ed esclusivamente un problema di ordine pubblico. Va sottolineato il totale pericolo che incombe su questo pezzo di territorio e che incombe oramai senza che sia minimamente contrastato, tutto ciò che sono i ragionamenti su un’altra area autorizzata dall’amministrazione comunale, sinceramente né compete, né ad un certo punto interessa ai residenti, ai commercianti e agli ambulanti ed è inaccettabile slittare la liberazione delle aree dagli abusivi per problemi di carattere amministrativo legati alla nuova area di destinazione. Tale occupazione ricorre settimanalmente ma gli effetti sono devastanti con il conseguente stato di degrado e di sovraffollamento dovuti alle attività del mercato stesso e comporta la presenza di circa 10.000 passaggi di persone in poche ore. I residenti sin dal venerdì pomeriggio e per tutta la giornata del sabato,  sono prigionieri nelle loro case e sottoposti ad ogni genere di violenza psicologica (diversi hanno anche ricevuto minacce personali da parte di individui sconosciuti come attestano le decine di querele presentate in Procura). E’ inammissibile e per i cittadini è incomprensibile che si sia permesso a centinaia di abusivi di proliferare e favorire così altre occupazioni abusive, che aumentano di settimana in settimana, e che queste tengano in scacco un pezzo di quartiere e chi deve intervenire fa finta di nulla come se ciò che è illegale possa essere accettata come legale. In questa situazione l’abusivo è stato premiato, favorito e praticamente incoraggiato, tant’è che si verificano da tempo alcune defezioni nei mercati limitrofi di soggetti regolari che accedono all’area abusiva in quanto gratuita e non controllata, tale situazione sta contribuendo ad incentivare gli ambulanti regolari a fare gli abusivi, questo è un messaggio inaccettabile per i nostri mercati che sono storici, ogni sabato un migliaio di abusivi si collocano a fianco dei due mercati più grandi di Torino: quello di Porta Palazzo e il mercato di antiquariato e delle pulci del Balon. Quest’area esiste grazie alle precedenti amministrazioni comunali e alla precedente amministrazione regionale che si è pronunciata l’11 maggio 2018 con deliberazione della Giunta Regionale in merito ai Criteri per lo svolgimento dell’attività di vendita occasionale nei mercatini aventi quale specializzazione il collezionismo, l’usato, l’antiquariato e l’oggettistica varia,provvedimento che ha stabilito privilegi ingiustificabili che da una parte vengono concessi a questa realtà del mercato del libero scambio – unica in tutta la Regione – e dall’altra discriminante per i mercatini tematici che invece sono stati sottoposti a requisiti particolarmente stringenti. Per quanto riguarda la situazione del mercato del Balon in Borgo Dora durante la giornata del sabato va detto che è a livelli di massima criticità e pericolosità, le voci che si sono rincorse la scorsa settimana di un possibile ulteriore ritardo nello spostamento del libero scambio a causa del regolamento ancora non approvato ha notevolmente alzato la tensione in un contesto già esplosivo. Infatti, un gruppo cospicuo di operatori non professionali che partecipano al mercato autorizzato del Balon, lo scorso sabato 20 Luglio, hanno rifiutato che venisse apposto dall’ente gestore del mercato il timbro di partecipazione sul proprio cartellino regionale come previsto dalla legge regionale; in atteggiamento di protesta hanno dichiarato che quando le regole saranno rispettate da tutti – riferendosi al migliaio di abusivi circa presenti a pochi metri di distanza – torneranno a timbrare il cartellino recuperando i timbri per ora sospesi: sabato scorso hanno regolarmente pagato la quota, ma hanno già annunciato che dai prossimi sabato non timbreranno il cartellino regionale e non verseranno la quota. Una parte di operatori regolari extracomunitari, che fino a poco tempo fa ha sempre pagato regolarmente il posto al mercato, che ha rispettato i regolamenti e le leggi con tanto di partita iva o tesserino regionale per i non professionisti ha ormai abbandonato il mercato del Balon ed è passato nell’area abusiva. Nel corso della mattinata un episodio assai comune e normale al Balon e cioè il passaggio di forze dell’ordine in borghese per i controlli di routine sui negozianti di beni antichi (controlli che per inciso l’Associazione Commercianti Balon apprezza ed incoraggia sempre per eliminare ogni possibile traccia di illeciti dallo storico mercato) è stato accolto con sconcerto, rabbia e proteste da parte dei negozianti sempre per via dei due pesi e due misure adottate: da un lato 1.000 abusivi incontrastati da 6 mesi e dall’altro lato 350 operatori regolari che vengono accuratamente controllati in contemporanea. Sempre nella stessa giornata un intervento della Polizia Municipale nei confronti di alcuni operatori ambulanti del mercato che avevano occupato certamente in torto parte del marciapiede dietro al loro banco, ha suscitato nuovamente una reazione scomposta da parte dei mercanti. Tutto accadeva mentre a pochi metri di distanza da questo intervento partiva un serpentone di abusivi indisturbati su tutti i lati del Cottolengo. Un altro episodio che in un contesto normale è assolutamente accettato in modo sereno, ha invece nuovamente scatenato polemiche e rabbia. Gli episodi sono sfociati in una delegazione di commercianti che ha dichiarato di non voler più pagare i tributi dovuti per fare il mercato, di voler fare resistenza ad eventuali controlli nei loro confronti, di voler chiudere la partita Iva, di voler diventare abusivi anche loro.

Pur non condividendo ovviamente tali posizioni, nessuno qui si sente in grado di condannarle in modo netto, ci sono due realtà: una legittima fatta di tasse da pagare, autorizzazione da possedere, controlli sul proprio lavoro e sull’operato dell’associazione che gestisce il mercato, l’altra illegittima è una distopia di un mercato, una realtà priva di controllo e di controlli dove tutto è permesso, dove si sfida con baldanza lo Stato e la legge, dove vige la legge della giungla del più forte, dove gli ultimi sono vessati ed allontanati in favore dei prepotenti, dove c’è spaccio, ricettazione, minacce e violenza, dove non esistono regole e tutto è una transazione di denaro completamente evasiva di fisco ed autorizzazioni. Se non si interverrà subito in questo grave problema di ordine pubblico molte attività presto chiuderanno, operatori regolari diventeranno nuovi abusivi, ci saranno  serrande abbassate, proteste, nuove famiglie in difficoltà ed il grandissimo rischio che tutta l’area diventi abusiva e fuori controllo, pericolosa ed ingestibile. L’area di abusivismo a questo punto va eliminata, a prescindere da regolamenti, spostamenti, nuove location o quant’altro. Serve un segnale forte che chi rispetta la legge non è un fesso, ma fa semplicemente il suo dovere, serve dimostrare in modo netto il confine tra cosa è lecito e cosa no. La presenza di questa occupazione abusiva mette in forte pericolo il funzionamento delle uscite di sicurezza e delle vie di esodo a servizio degli edifici esistenti. Inoltre, questa mancanza e questo contrasto creano diversi ostacoli che rendono le aree poco accessibili ai mezzi di soccorso e di pronto intervento con gravi pericoli di danni a persone e cose.

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