TORINO. Un vero record da fare inorgoglire. Due chilometri di stand con oltre 150 espositori tra librai, editori piemontesi e bouquinistes, 120 bancarelle, 20 tratti tematici. Ha aperto i battenti ieri a Tornio la tredicesima edizione di Portici di Carta, manifestazione di promozione del libro e della letteratura che trasforma il centro di Torino nella libreria più lunga del mondo. Un’edizione, quella del 2019, resa speciale dalla dedica ad Andrea Camilleri, a pochi mesi dalla scomparsa dell’inventore di Montalbano. Il programma della manifestazione, che prosegue anche oggi domenica 6 ottobre, è ricco e articolato.
Dopo l’anteprima di ieri, con il dialogo tra Antonio Scurati e Cesare Martinetti, questa mattina l’inaugurazione all’Oratorio San Filippo Neri con Francesca Leon, Stefano Benedetto e Antonio Damasco per festeggiare il servizio bibliotecario pubblico torinese a 150 anni dalla fondazione della Biblioteca civica Centrale. Le statistiche sui lettori in Italia sono infatti sempre poco incoraggianti, ed è proprio per rafforzare lo zoccolo duro dei non lettori che è arrivata la proposta di Rocco Pinto, coordinatore dei librai torinesi per Portici di carta, di aprire la manifestazioni a ogni singolo quartiere di Torino.
“Forse Portici dovrebbe essere nei quartieri e dovremmo fare uno sforzo come Barcellona, città con cui siamo gemellati, per mettere insieme tutta la filiera e valorizzare il territorio. È importante ragionare sulle periferie, Portici è nato proprio per strada, per andare incontro ai lettori. La novità è sempre la stessa, sono i due chilometri di libreria che si rinnovano con librai che cambiano e lavorano sempre più sui territori, che propongono eventi tutto l’anno come le biblioteche. È bello vederli lavorare insieme: i naufraghi solitari vanno a sbattere”. Tanti gli appuntamenti, tra cui la celebrazione per i 90 anni della Bompiani. Un avvenimento altamente qualificante per Torino e per l’amore per il libro cartaceo.
Norbert Ciuccariello