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Tra Vivendi-Mediaset la guerra in Tribunale continuerà

MILANO. Vivendi ha presentato una richiesta al Tribunale di Milano diretto a ottenere un provvedimento urgente idoneo a tutelare il diritto di partecipare e votare, con le azioni a lei intestate (pari al 9,99% dei diritti di voto), all’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset del 4 settembre 2019. Lo rende noto Vivendi dopo la decisione con “cui il Consiglio di amministrazione di Mediaset le ha impedito di votare all’ultima assemblea degli azionisti tenutasi il 18 aprile 2019”.  Vivendi ha inoltre annunciato di voler votare contro il riassetto di Mediaset in occasione dell’assemblea prevista per il 4 settembre.

La decisione è stata presa “avendo valutato i diritti che sarebbero riconosciuti, o negati, agli azionisti di minoranza, e a Vivendi in particolare, dal proposto statuto di Mfe”. Le mosse del gruppo francese che fa capo a Vincent Bolloré, secondo azionista Mediaset con il 28.8% (ma con la disponibilità solo del 9.9% con la restante parte girata al trust Simon per venire incontro a quanto richiesto da Agcom sulla base della legge Gasparri), sono state rese chiare con un comunicato emesso in mattinata. Primo punto importante: la decisione di Vivendi di votare all’assemblea del 4 settembre contro la proposta fusione di Mediaset e Mediaset Espana e la creazione di MediaforEurope (MfE). La decisione – si legge nella nota – arriva dopo aver valutato «i diritti che sarebbero riconosciuti, o negati, agli azionisti di minoranza, e a Vivendi in particolare, dal proposto statuto di MfE».

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