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Ucciso Diabolik, capo ultrà della Lazio: l’agguato in un parco

ROMA. Fabrizio Piscitelli, figura di spicco del tifo della Lazio noto come Diabolik, è stato ucciso in un agguato. Lo storico capo ultrà biancoceleste è stato colpito alle spalle a distanza ravvicinata nel parco degli Acquedotti, in via Lemonia all’altezza del civico 273, in zona Cinecittà. Piscitelli è stato raggiunto dal colpo d’arma da fuoco alla testa con il proiettile che lo ha centrato trapassandolo all’altezza dell’orecchio sinistro. Secondo quanto si apprende il killer era a piedi ed era vestito da runner per confondersi tra i tanti che fanno jogging.

Francesco Piscitelli aveva 53 anni

Sull’omicidio indaga la Direzione distrettuale antimafia di Roma: il procuratore facente funzioni, Michele Prestipino, ha aperto un fascicolo di indagine, al momento a carico di ignoti, mentre le indagini sono state affidate agli agenti della Squadra Mobile.

Cinquantatre anni, Piscitelli, era noto nell’ambiente del tifo biancoceleste per essere lo storico capo degli “Irriducibili” della Lazio. In passato è finito in manette per droga. Nel 2016 i finanzieri del comando provinciale di Roma gli avevano confiscato beni per due milioni di euro, mentre tre anni prima era stato arrestato dai finanzieri in quanto ritenuto promotore e finanziatore di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Due anni prima era stato denunciato per episodi di violenza negli stadi e per il suo coinvolgimento nel processo per la scalata alla stessa Lazio.

Gli inquirenti avevano indagato anche sui suoi rapporti, risalenti agli anni 90, con il boss Michele Senese, all’epoca fiancheggiatore della banda della Magliana.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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