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Va a partorire in ospedale, ma la rimandano a casa: perde la bimba

VIBO VALENTIA. Una neonata è morta in grembo per mancanza di anestesisti. È successo all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Il fatto è accaduto stamane quando la giovane mamma, M.G. di 32 anni, che aveva ormai completato i nove mesi di gestazione, si è presentata al pronto soccorso accusando forti dolori. Il tracciato ha attestato che la piccola che portava in grembo era morta. Secondo quando appreso, nei giorni scorsi i ginecologi che avevano visitato la ragazza, avevano ravvisato la necessità di effettuare un parto cesareo che, nonostante la sofferenza del feto, non sarebbe però stato eseguito nell’immediato per mancanza di anestesisti.

La giovane donna sarebbe stata quindi rimandata a casa con la rassicurazione che l’intervento sarebbe stato effettuato quanto più presto possibile. Questa mattina però la tragedia: la giovane ha accusato delle fitte persistenti e si è recata in ospedale: i test ai quali è stata sottoposto hanno rivelato non c’era più il battito della piccola.

L’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

Il marito, appresa la terribile notizia, è andato letteralmente in escandescenza prendendo a calci e pugni la porta d’ingresso del nosocomio Jazzolino di Vibo e inveendo contro il personale medico. L’ira dell’uomo è stata placata solo dall’intervento degli agenti della Mobile che hanno accompagnato l’uomo in Questura dove ha presentato Intanto, gli inquirenti hanno acquisito la cartella clinica relativa al caso sospetto. Domani si svolgeranno gli accertamenti che stabiliranno quando il feto è morto. Sarà adesso l’indagine della Procura a stabilire le cause della morte della bambina ed eventuali responsabilità.

Anche l’Asp di Vibo Valentia ha deciso di disporre un’indagine interna per accertare eventuali responsabilità, “riservandosi di adottare i dovuti provvedimenti nel caso in cui dovessero scaturire specifiche responsabilità”.

Piero Abrate

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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