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Arrestato per spionaggio, la moglie: “Tremila euro non bastavano”

La donna, intervistata dal Corriere delle Sera, difende il marito a spada tratta: "Mio marito non voleva fottere il Paese. Ai russi ha dato il minimo che poteva dare, niente di così compromettente. Perché non è uno stupido"

Tra ieri e oggi la notizia che ha catalizzato maggiormente l’attenzione mediatica nazionale, con importanti risvolti di carattere diplomatico, è stato l’arresto per spionaggio e rivelazione di segreti militari dell’ufficiale della Marina Walter Biot.

Attualmente è detenuto nel carcere di Regina Coeli e domani dovrà comparire davanti al magistrato per l’interrogatorio di convalida. Se le accuse nei suoi confronti dovessero essere confermate rischia almeno 15 anni di carcere .

Documenti classificati in cambio di denaro

Il capitano di fregata è stato colto in flagranza di reato: martedì sera all’interno di un parcheggio della periferia romana, fruttando il buio appena calato, aveva scambiato con un ufficiale delle forze armate della Federazione russa una pennetta Usb contente documenti classificati, sia di carattere nazionale che provenienti dalla Nato, con una scatola di cioccolatini contenente 5.000 euro in contanti.

La moglie di Biot: “Non è un traditore della patria. Per 30 anni ha servito il Paese”

Questa mattina sulle pagine del Corriere della Sera è apparsa un’intervista esclusiva realizzata alla moglie di Walter Biot: Claudia Carbonara, 54enne, psicoterapeuta specializzata in sessuologia clinica. L’incipit con cui difende il marito a spada tratta è a dir poco esplosivo:

Mio marito non voleva fottere il Paese. Ai russi ha dato il minimo che poteva dare, niente di così compromettente. Perché non è uno stupido. Solo che era disperato per il futuro nostro e per quello dei figli. E così ha fatto questa cosa…”

La dottoressa Carbonara afferma che il marito fosse da tempo nel bel mezzo di una crisi causata delle difficoltà economiche che come una spada di Damocle pendevano sulla famiglia e che si sono acutizzate con l’arrivo dell’epidemia. Inoltre ha evidenziato che nonostante i 3.000 euro di stipendio percepiti i soldi non bastassero mai:

“Come si fa con tremila euro a mandare avanti una famiglia con 4 figli, 4 cani, la casa di Pomezia (valore 268mila euro) ancora da pagare interamente con un mutuo da 1.200 euro al mese? Senza dimenticare la scuola, l’attività fisica e le palestre dei figli a cui il capofamiglia non voleva che rinunciassero?”

Una domanda che avrei il piacere di porre a milioni e milioni di lavoratori italiani, con e senza famiglia, il cui stipendio mensile non arriva a toccare quota 1.000 euro e che nonostante le difficolta economiche, acutizzate dopo l’arrivo dell’epidemia, non ricorrono per questo ad attività illecite.

Il marito viene definito un “padre meraviglioso, affettuoso e sempre presente“, descrizione di cui nessuno mette in discussione la veridicità, ma che finisce per creare ancora meno empatia nei confronti dell’ufficiale da parte dell’opinione pubblica: sarò populista ma in questi casi usare i figli come scudo si può rivelare altamente controproducente.

Infine la moglie ha sottolineato che il suo Walter, con cui non riesce a parlare e nemmeno a trovagli un avvocato, ha servito per 30 anni l’Italia prestando servizio sia in Marina che alla Difesa, a bordo delle navi e davanti a una scrivania. Ma pur commettendo un errore ha sempre difeso la patria: “Sono sicura che non avrà pregiudicato l’interesse nazionale. Non è uno stupido“. Leggendo queste affermazioni è facile immaginare che il Milite Ignoto si sia rivoltato dalla tomba e sia vagando per le strade limitrofe all’Altare della Patria in cerca di risposte.

Walter Biot
Il Cremlino, Mosca

Tensione sull’asse Roma-Mosca: a rischio i rapporti diplomatici tra Italia e Russia

Circostanza che se non fosse veritiera sembrerebbe scritta appositamente per film di spionaggio. sfortunatamente non si tratta di un pesce d’aprile in anticipo perché il rischio maggiore è quello di mettere a repentaglio i rapporti diplomatici tra Russia e Italia.

Poco dopo la notizia dell’arresto, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha immediatamente autorizzato l’espulsione dal Paese dell’ufficiale russo e del suo superiore e notificato il provvedimento all’ambasciatore russo Sergey Razov. Quest’ultimo si è rammaricato per la vicenda e spera che l’accaduto non metta a repentaglio i rapporti tra Italia e Russia.

A differenza del diplomatico il governo russo ha minacciato una “reazione simmetrica” con l’accusa di aver compiuto un gesto estremo, destinato a segnare un’impronta negativa sui rapporti bilaterali.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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