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Zanotti è tornato a casa: “Mi sono rivisto allo specchio dopo 3 anni”

BRESCIA. È tornato a Brescia Sergio Zanotti, l’imprenditore rapito in Siria per tre anni e liberato nella giornata di venerdì. L’uomo, accompagnato dall’ex moglie, dopo aver risposto alle domande dei magistrati  a Roma, è tornato in treno a Brescia. Agli inquirenti ha spiegato di essere stato tenuto in ostaggio da fondamentalisti islamici che lo hanno nutrito e rispettato. Durante il colloquio l’imprenditore è apparso emotivamente provato. “Ieri (venerdì, ndr) mi sono visto per la prima volta allo specchio dopo tre anni e ho fatto fatica a riconoscermi: sembro invecchiato di 15 anni”.

Descrivendo la sua prigionia Zanotti ha detto di non essere mai stato tenuto in catene a eccezione di quando veniva chiamato per girare i video che poi venivano postati su internet come una sorta di messa in scena. “Una volta ho girato diversi video con cambi di abito e cambi di scenario”, ha raccontato l’imprenditore. Le registrazioni delle immagini rese pubbliche sono state solo due, ma nelle mani degli investigatori ce ne sono anche altre, assieme ad alcune foto che mostravano non poche incongruenze chiarite ieri dal’imprenditore. “Chi mi teneva sequestrato avrebbe provveduto alla loro diffusione. Loro la chiamavano ‘la giornata video”, ha concluso Zanotti.

In serata, a Brescia, ha cenato con la famiglia, con le tre figlie e la sorella, e ha trascorsola notte da un amico. “Ha bisogno di dormire, è provato. Tra qualche giorno incontrerà la stampa”, ha detto l’ex moglie. “È felice perché non credeva di tornare mai più”, ha aggiunto la donna tornata a casa a Sulzano, nel Bresciano, poco dopo le 23.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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