• IL SANTO DEL GIORNO

8 maggio: Beata Vergine del Rosario di Pompei

Oggi, 8 maggio, tra le ricorrenze del numerosi santi e beati venerati dalla Chiesa cattolica, un posto di rilievo merita la Beata Vergine del Rosario di Pompei. La devozione alla Beata Vergine Maria mediante il Rosario risale al secolo XIII, quando venne fondato l’ordine dei Domenicani.

Furono infatti i discepoli di San Domenico a diffondere la pratica del Rosario, ossia la recita di 150 Ave Maria raggruppate in tre serie di episodi della vita di Gesù e di Maria. Quel modo di pregare, detto anche salterio mariano o Vangelo dei poveri, ha larga diffusione per la facilità con cui permette di meditare i misteri cristiani senza la necessità di leggere un testo.

Alla protezione della Madonna del Santo Rosario venne attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, del 1571 a Lepanto. A seguito di ciò papa san Pio V istituì dal 1572 la festa del Santo Rosario durante la prima domenica di ottobre, dal 1913 spostata al 7 ottobre. Nuovo incremento alla pratica del Rosario si ebbe dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine venne vista dalla pastorella Bernadette Soubirous pregare con la corona in mano.

Beata Vergine Rosario Pompei
Il dipinto della Madonna di Pompei (Wikipedia)

La Madonna del Rosario nei secoli ebbe una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue. Di solito è rappresentata seduta in trono con il Bambino Gesù in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del Rosario; a volte, inginocchiati ai piedi del trono, ci sono santa Caterina da Siena e san Domenico di Guzman. È proprio un quadro che riporta una raffigurazione di questo genere che, il 13 novembre 1875, venne trasportato su un carro di letame fino a Valle di Pompei, ai piedi del Vesuvio, dono di una religiosa, suor Maria Concetta De Litala, all’avvocato Bartolo Longo.

L’uomo si era appena riavvicinato alla fede dopo essere stato attratto dall’anticlericalismo e dallo spiritismo. Vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini sparsi nelle campagne, prese ad insegnare loro il catechismo, a pregare e specialmente a recitare il Rosario. Il quadro inizialmente venne esposto nella piccola chiesa parrocchiale. Subito iniziarono a manifestarsi miracoli per intercessione della Madonna, a tal punto che si rese necessario costruire una chiesa più grande.

Bartolo Longo, su consiglio del vescovo di Nola, iniziò il 9 maggio 1876 la costruzione del tempio, che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su uno splendido trono; l’immagine poi venne anche incoronata con un diadema d’oro, ornato da più di 700 pietre preziose, benedetto da papa Leone XIII.

Il Santuario di Pompei dedicato alla Madonna del Rosario

Il Longo istituì anche un orfanotrofio femminile, affidandone la cura alle suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei, da lui fondate. Fondò inoltre l’Istituto dei Figli dei Carcerati in controtendenza alle teorie di Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinto destinati a delinquere.

Altre opere annesse sono asili, scuole, ospizi per anziani, ospedale, laboratori, casa del pellegrino. Il santuario venne ampliato negli Anni Trenta del Novecento, con la costruzione di un massiccio campanile alto 80 metri. Lo stesso fondatore venne tumulato nel Santuario, ma dal 1983 i suoi resti vennero trasportati a lato della cripta e, dal 2000, in una cappella inserita nel complesso stesso: venne beatificato il 26 ottobre 1980.

I giorni nei quali il Santuario è maggiormente frequentato sono l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, quando viene solennemente recitata la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei, composta dallo stesso Beato Bartolo Longo, anche se adattata nel lessico ai giorni nostri.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

Tags

Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

Articoli correlati