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8 Marzo: prezzo delle mimose +370% in una settimana

ROMA. I prezzi delle mimose sono aumentati all’ingrosso del 370% in una sola settimana per raggiungere il valore di 0,80 euro al chilo alla vigilia dell’8 marzo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle quotazioni Ismea sul mercato di Roma.

Saranno circa 12 milioni i ramoscelli regalati in occasione della “Festa delle donna” con l’importo che sale ulteriormente per la vendita al dettaglio su valori che variano da un euro ai 15 euro per i mazzetti a seconda delle dimensioni mentre le piante, il cui prezzo va in base alla grandezza del vaso, variano dai 10 euro fino ai 60 euro.

Coldiretti ha sottolineato che “si tratta di di valori molto lontani da quelli riconosciuti agli agricoltori che si sono peraltro ridotti rispetto allo scorso anno. La produzione nazionale ha dovuto anche affrontare il saliscendi dei cambiamenti climatici: partita in ritardo per il gelo e il vento della seconda metà di gennaio, ha recuperato in febbraio con la primavera anticipata.”

Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, la mimosa esprime anche un importante valore ambientale perché – sostiene Coldiretti – è coltivata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. I ramoscelli donati sono praticamente tutti di origine nazionale e soprattutto della provincia di Imperia, in Liguria, dove si realizza oltre il 90 per cento della produzione italiana.”

Il palazzo del Quirinale allestito all’esterno con le mimose per la giornata internazionale della donna a Roma

I consigli per conservare al meglio la mimosa sono che è necessario tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone e va collocata in un ambiente fresco e umido, preferibilmente lasciata in penombra, in quanto la pianta rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.

Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all’unica famiglia delle Leguminose. Le varietà più diffuse sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. La particolarità della mimosa sta nell’essere composta da tante foglioline verde chiaro, che in caso di pericolo si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico.

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