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I lupi tornano a razziare e a Bolzano gli allevatori scendono in piazza

BOLZANO. Il lupo è tornato prepotentemente alla ribalta nel capoluogo del Trentino-Alto Adige, Sud Tirol. A riportarlo al centro delle cronacache e delle vivaci polemiche recenti razzie compiute in alcune malghe di allevatori e pastori. E così a Bolzano un gruppo di allevatori esasperati è sceso in piazza con i trattori per dire no al ritorno del lupo.Il predatore, estinto oltre un secolo fa in Alto Adige, da alcuni anni ha fatto ritorno. Gli attacchi alle greggi causano aspre polemiche da parte degli allevatori. “Gli animalisti – ha detto un manifestante in piazza Magnago davanti al palazzo della Provincia – difendono il lupo ma non perdono una parola sulle sofferenze delle pecore e dei cavalli agonizzanti per ore e ore prima di morire”.

Un altro allevatore ha sottolineato che”in Alto Adige le malghe sono ancora attive ed è tecnicamente impossibile proteggere le greggi”. Ma gli animalisti non cedono di un centimetro dalle loro posizioni a difesa del lupo, anzi, ribadiscono con fermezza ” Niente abbattimenti, niente doppiette, niente piombo per uccidere i lupi che di tanto in tanto si incrociano con il bestiame negli alpeggi di montagna. Gli episodi si possono contare e comunque non possono essere un pretesto per scatenare una mattanza. I lupi vanno tutelati punto e basta, sono una specie preziosa per l’equilibrio della fauna e la bellezza dell’ambiente”

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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