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Gola artificiale indossabile per ridare voce a chi l’ha persa

Un gruppo di ricercatori ha ideato una gola artificiale indossabile che, può essere attaccata al collo come una sorta di tatuaggio e ridare la voce alle persone rimaste senza a causa di lesioni alle corde vocali. L’apparecchio è stato descritto sulla rivista Acs Nano alcuni ricercatori dell’università di Pechino.

Il prototipo si basa su dei rivelatori che misurano i movimenti della pelle umana, come il battito cardiaco o le pulsazioni e li converte in suoni. Per attaccarla alla pelle gli studiosi hanno usato uno strato d’acqua e l’hanno collegata con degli elettrodi ad una piccola fascia sul braccio, che contiene un circuito, un microcomputer, un potente amplificatore e un decoder.

Inizialmente, il progetto ha incontrato qualche difficoltà in quanto le prime versioni non aderivano bene alla pelle e non risultavano comodi da indossare per lunghi periodi, ma successivamente i ricercatori hanno pensato ad una sorta di pelle artificiale fatto a base di grafene lavorato con il laser, grande il doppio di un’unghia del pollice.

Secondo i ricercatori, in futuro, le persone mute potrebbero essere allenate a generare dei segnali con la loro gola, in modo da farli tradurre in parole a questo strumento. Una gola artificiale indossabile potrebbe ridare la voce alle persone rimaste senza a causa di lesioni alle corde vocali: si attacca al collo, come un tatuaggio temporaneo, ed è capace di trasformare i movimenti della gola in suoni.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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