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Senzatetto, un morto ogni tre giorni: Uecoop lancia l’allarme

ROMA. Un morto ogni 3 giorni fra i senzatetto dall’inizio dell’anno mentre scatta l’allarme gelo per i quasi 51 mila che vivono sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città italiane e per le quali l’unica speranza sono i servizi di assistenza dei comuni, le associazioni di volontariato e le cooperative sociali che si occupano delle fasce più disagiate. E’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop), dopo l’ultima vittima del freddo fra i senza dimora di Roma.

“Il crollo delle temperature sta creando una situazione ad alto rischio per chi non ha una casa o un rifugio – spiegano i responsabili di Uecoop – dai clochard ai ragazzi sbandati, dagli anziani ai padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi una abitazione. Più di 8 senzatetto su 10 sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. Si tratta di una fascia di disagio sociale che comprende i 300 mila nuovi poveri che fra il 2016 e il 2017 hanno fatto superare all’Italia la quota di oltre 5 milioni di persone che vivono in miseria”. Un panorama di difficoltà materiali e sociali in cui rientrano anche 1,4 milioni di persone sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento. 

“A fronte di situazioni di bisogno che si aggravano – concludono da Uecoop –  emerge la necessità di un sempre maggiore coinvolgimento delle oltre 9.700 cooperative sociali e di assistenza che operano sul territorio nazionale. In questo scenario è necessario potenziare un sistema di welfare che valorizzi la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e, al tempo stesso, promuovendo il lavoro e l’occupazione”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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