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A Genova, arriva un cargo carico di armi: sciopero dei portuali

GENOVA. La compagnia unica dei portuali di Genova ha deciso di scioperare domani in concomitanza dell’arrivo del cargo saudita Bahri Yambu che trasporta armi. Sciopero a partire dal primo turno, che comincia alle 6. Lo sciopero interessa i lavorati impegnati al terminal Gmt dove deve attraccare il cargo. Lo sciopero è stato indetto dalla Filt Cgil, a cui è iscritta la maggior parte dei portuali. La Filt Cgil ha deciso anche di organizzare un presidio a partire dalle 6 a ponte Etiopia insieme a quello indetto dal collettivo autonomo lavoratori portuali.

“Sarà sciopero perché abbiamo scoperto che il materiale che dovremmo imbarcare è borderline – spiega Luigi Cianci delegato Filt Cgil della Compagnia unica, riferendosi a un generatore elettrico che potrebbe essere usato in campo militare -. Il sindacato e la compagnia intendono riaffermare la posizione emersa in assemblea: i lavoratori del porto di Genova non intendono imbarcare armi”. Nessuno quindi domani opererà a bordo della nave saudita.

AGGIORNAMENTO ORE 7.00

La nave cargo è attraccata stamane verso le 6 al terminal Gmt del porto di Genova. Il collettivo autonomo lavoratori portuali ha raggiunto il terminal e bloccato l’ingresso degli ormeggiatori del porto con lo striscione ‘Stop ai traffici di armi, guerra alla guerra’ ma gli ormeggiatori sono stati fatti passare via mare e la nave si trova ora all’ormeggio. Anche il presidio indetto dalla Filt Cgil in contemporanea con lo sciopero si trova ora a ponte Etiopia.

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Vogliamo segnalare all’opinione pubblica nazionale e non solo che, come hanno già fatto altri portuali in Europa, non diventeremo complici di quello che sta succedendo in Yemen” hanno scritto in un comunicato i segretari Filt Enrico Ascheri ed Enrico Poggi. La Filt questa mattina potrebbe chiedere un incontro con il prefetto Fiamma Spena.

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