• ATTUALITA'

Afghanistan, le donne vanno in piazza con cartelli e idee chiare

Torneranno prigioniere, invisibili, umiliate le Donne afghane? Sarebbe un ennesimo fallimento per il genere umano. Tutto.

Conoscono la paura, quella vera, per la propria vita ma soprattutto per quella dei propri figli, che rappresentano il futuro dell’Afghanistan. Ma non sono disposte ai diktact dei talebani. Dopo 20 anni di intervento statunitense non vogliono tornare indietro.

Luca Lo Presti, presidente della Fondazione Pangea, si dice preoccupato: dal 2002 ha creato in Afghanistan un progetto tutto italiano per promuovere i diritti delle donne, formato da personale locale, esclusivamente. Il punto è che tutto quello che è stato raggiunto in termini di libertà sta traballando così forte da far dubitare non ci sia una crollo totale a discapito della situazione afghana, in particolare delle donne.

La Costituzione in Afghanistan

Ma esistono nero su bianco, dal 2004, dove la Costituzione tratta dei diritti delle donne, sancisce l’uguaglianza tra i sessi e la parità di trattamento nei confronti della legge. Dal 2008 è stata approvata una legge contro la violenza e nel codice penale esiste una sezione dedicata alla protezione delle donne. È vietato il matrimonio forzato o riparatore e soprattutto il delitto d’onore, dove uomini uccidono mogli, donne sorelle, figlie senza alcuna conseguenza.

Stabilita anche una quota minima di deputate al governo ma tutto questo è teoria, la pratica staremo a vederla, le donne non vogliono aspettare ed anche oggi sono scese in piazza, con cartelli, lo sanno bene quanto sia pericoloso ed è per questo che hanno paura, ma non stanno ferme ad aspettare.

Per ora i talebani hanno ripreso Kabul ed ogni poster che le raffigurava è stato coperto, d’ora in poi dicono che non potranno uscire se non accompagnate da un uomo e chi lavorava deve dire addio al suo posto perché sarà un maschio a prenderselo. Il burqa sarebbe d’obbligo e il problema di tutti gli stranieri che si trovano in Afghanistan è di correre nelle proprie ambasciate e fuggire nel paese di appartenenza. Sono state impressionanti le scene in aeroporto e ancora le file alle Ambasciate perché la fuga è la via di salvezza.

Afghanistan
Le donne di Kabul durante gli anni del governo filosovietico a fine anni Settanta (Twitter)

Le afghane sono coraggiose

Proprio un gruppo di donne di Kabul ha protestato in piazza, con tanto di cartelli dove ribadiscono i propri diritti e chiedono di essere ascoltate: una sfida notevole ai talebani, perché non vogliono essere dimenticate e sono disposte a tutto pur di non tornare nel buio più profondo, nell’anonimato.

Rimarranno loro, i talebani, ma non tornerà la situazione di venti anni fa; come Crystal Bayat, la “ragazza con la bandiera afghana“. Lei nonostante la paura ha organizzato insieme ad altre 6 donne una manifestazione che ha lasciato un segno, se pur minimo. La bandiera afghana sulle spalle ed il viso scoperto. Ha voluto dimostrare di non voler regredire: è andata a scuola, università, master e studia per un dottorato, sa bene che il suo gesto è stato forte e rischioso, ma l’ha fatto. Lei ha 23 anni e non ha mai vissuto sotto i talebani e l’Afghanistan è cambiato, le donne stanno facendo il possibile per non tornare indietro: i talebani per ora sparano in aria e guardano.

E il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid sostiene che i diritti delle donne saranno rispettati, quindi permetteranno loro di istruirsi; purtroppo esiste l’ombra del passato, quando tutto questo era solo un sogno. Ma sostiene che anche loro sono cambiati e questo si tradurrà in maggior libertà.

Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati