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Assalto Cgil Roma: l’intervista a Ghiselli, segretario confederale Cgil

Sabato scorso la Cgil è stata l’obiettivo di un’aggressione violenta. Come ha vissuto quei momenti?

L’assalto fascista alla nostra sede nazionale è stato un grave attacco ad un luogo simbolo del lavoro ed offende la coscienza democratica di milioni di lavoratori. Come i tanti militanti che sono entrati in quei momenti negli uffici disastrati, anche io ho provato sgomento e commozione, una ferita rappresentata simbolicamente dallo squarcio provocato dagli squadristi al bellissimo quadro di Ennio Calabria che abbiamo esposto nel corridoio d’ingresso. E’ stata importante la solidarietà che ci è stata rivolta da parte di tutti, dal Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio, dalle altre organizzazioni sindacali a tutto il mondo della politica e dell’associazionismo. E soprattutto da tantissime lavoratori, lavoratrici e giovani”

Perchè è accaduto questo episodio, come anche gli altri atti di vandalismo, meno eclatanti, ma che comunque hanno visto colpire altre sedi del sindacato?

Ci sono gruppi organizzati che strumentalizzano le paure e anche il disagio delle persone che scendono in piazza per protestare contro i vaccini e contro il Green Pass, e utilizzano questo veicolo per condurre azioni violente contro le forze dell’ordine, i beni collettivi, il sindacato e gli altri cittadini. Qualunque formazione politica che pratica o istiga alla violenza andrebbe immediatamente sciolta, e ci auguriamo che questo avvenga.”

E voi cosa farete per contrastare questi fenomeni e per rispondere alle manifestazioni “no vax”?

Alla violenza rispondiamo con la mobilitazione pacifica e democratica. Al disagio e alle paure delle persone che in buona fede e in maniera non violenta esprimono la loro contrarietà al vaccino noi spieghiamo che rispettiamo le loro idee ma non siamo d’accordo, siamo convinti che occorra seguire le prescrizioni della comunità scientifica, che la politica deve tradurre in atti normativi.

Il vaccino attualmente è lo strumento principale per arginare, e ci auguriamo per sconfiggere, la pandemia, assieme alle altre prescrizioni comunque importanti come i distanziamenti, i tamponi, il rispetto dei protocolli di sicurezza. La stragrande maggioranza dei lavoratori e dei cittadini si sono vaccinati e invitiamo tutti a farsi carico di questa responsabilità nei confronti di loro stessi e della comunità in cui vivono.

Comunque stiamo facendo di tutto affinché tutti lavoratori vengano tutelati nei loro diritti fondamentali e che nessuna impresa approfitti di questa situazione per fare discriminazioni o peggio ancora per licenziare o demansionare. Sabato saremo a Roma, in Piazza San Giovanni dove abbiamo intenzioni di affrontare più temi assolutamente connessi tra loro: antifascismo, democrazia, lavoro e pensioni“.

Su questi tematiche, per chi intendesse approfondire, è possibile visionare la seconda parte dell’intervista che ho rilasciato al portale pensionipertutti.it

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Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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