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Bonafede, il Senato boccia la mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia

L’Aula del Senato ha bocciato entrambe le mozioni di sfiducia presentate dal centrodestra e da +Europa nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Nella prima mozione, presentata dal centrodestra i voti a favore sono stati 131, 160 i contrari, un astenuto. Mentre per quanto riguarda quella presentata da +Europa i contrari sono stati 158 no, i sì 124 sì, 19 astenuti.

Sono soddisfatto, ora al lavoro“, ha commentato dopo il risultato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Prima e durante la votazione si sottolinea la presenza del governo nell’Aula del Senato: accanto al Guardasigilli ai banchi del governo c’erano Roberto Speranza, Luigi Di Maio, Dario Franceschini, Federico D’Incà, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Teresa Bellanova. Anche in Aula era presente un folto numero di senatori.

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Roberto Speranza, ministro della Giustizia

La giornata a Palazzo Madama era stata inaugurata dal discorso dello stesso Guardasigilli che aveva affermato: “Quando si giura sulla Costituzione si decide di essere in tutto e per tutto uomo delle istituzioni. In queste ultimi 3 settimane si è alimentato fuori da qui un dibattito fatto di illusioni e illazioni ma essendo uomo delle istituzioni ho risposto molteplici volte portando avanti la forza e l’evidenza dei fatti“.

Dopo il risultato arrivano messaggi non troppo confortanti da parte dei vertici del Pd, alleati di governo con il MoVimento 5 stelle. Tra gli interventi più rilevanti spicca quello del capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci: “Oggi inizia una nuova fase per il governo al ministero della Giustizia. Tutta la maggioranza ha respinto le strumentali mozioni di sfiducia rivolte al Guardasigilli – ha osservato -. Ma tutta la maggioranza ha mandato al titolare del dicastero di via Arenula un messaggio pressante. Alfonso Bonafede non potrà andare avanti nello stesso modo, come ha detto il nostro senatore Franco Mirabelli, serve una discontinuità più forte e netta tra il governo con la Lega e l’attuale esecutivo con Pd, Iv, Leu. È un messaggio, che sono certo, il ministro raccoglierà fin da subito“. Parole condivise da Matteo Orfini, deputato e presidente del Pd, che aveva etichettato la gestione della vicenda come “pessima”.

Emma Bonino (Twitter)

Non è rimasta sicuramente soddisfatta dell’esito delle mozioni Emma Bonino, senatrice di +Europa, che ha attaccato apertamente Bonafede: “È il ministro del sospetto, non giova all’Italia“. La mozione presentata da +Europa era stata appoggiata anche da Matteo Salvini e dalla Lega: “La Lega voterà anche la mozione di sfiducia di Più Europa. Serve un ministro della giustizia che sia in grado di gestire le carceri, che assicuri che i boss non escano di galera, che ci sia certezza della pena“.

Nonostante le alleanze formate per l’occasione i numeri sono stati implacabili e nettamente a favore del Guardasigilli il cui esito, oltre a preservare il posto del ministro della Giustizia, finisce per compattare la maggioranza e la preserva da eventuali scossoni che nell’immediato ne possano mettere a repentaglio la stabilità.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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