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Capsule caffè: allarme inquinamento

Le capsule di caffè generano ogni anno 120 mila tonnellate di rifiuti secondo Life Pla4coffee.

Se la coerenza ce l’abbiamo nel sangue e ci sentiamo paladini nella difesa del nostro Pianeta dovremmo fare i conti con il nostro smisurato desiderio di caffè, quello cremoso che fuoriesce dalla macchinetta di casa. Ormai quasi ogni famiglia in Italia, l’11% dati alla mano, acquista il caffè in capsule: un miliardo di capsule l’anno che poi si devono smaltire ed il problema diventa importante perché il consumo aumenta sempre più.

Più veloce della moka, in pochi secondi si può godere di un espresso molto simile a quello del bar, comodamente a casa nostra, un po’ la solita storia: la comodità ha sempre un prezzo.

Volendo guardare la faccenda da un punto di vista più grande ogni giorno nel mondo si bevono 2 miliardi di tazze di caffè quindi con l’impatto ambientale siamo davvero andati oltre. Giusto per farsene un’idea ci vogliono circa 500 anni per smaltire una capsula di caffè.

Una problematica urgente da risolvere e le aziende di produzione capsule si stanno muovendo verso la rapida soluzione. La città di Amburgo si è mossa per prima e ne ha vietato l’uso negli uffici amministrativi, può essere un primo passo verso la sensibilizzazione, quanto meno.

Ma perché le capsule sono difficili da smaltire/riciclare?

Perché non sono da considerare imballaggi quindi da gettare come rifiuti indifferenziati. Sono costituite da un mix tra plastica ed alluminio cui aggiungiamo l’organico dei sedimenti di caffè e ci troviamo dinnanzi ad un prodotto dal difficile smaltimento.

caffè
capsule di caffè (Unsplash)

Esiste un altro punto di vista

Quello delle emissioni di CO2: se le macchine per il caffè rimangono attive per ore mentre quelle a capsule si accendono solamente al bisogno, allora le tanto accusate capsule monodose sprecano molto meno caffè, acqua e corrente delle altre. Anche rispetto la semplice moka.

Soluzioni possibili

Le alternative esistono di già: sono le capsule compostabili e compatibili per macchine da caffè ad uso domestico, che dopo l’utilizzo possono essere adoperate per creare il compost che serve come fertilizzante.

Oppure le capsule WayCap, cioè capsule riciclabile di ultima generazione: ecologiche al 100% dove il caffè si smaltisce nell’umido e la capsula nel contenitore dedicato all’alluminio. Soluzioni che risolverebbero il problema del riciclaggio e pure di risparmio perché in questo modo il prezzo di acquisto si abbasserebbe. Un prodotto ecologicamente sostenibile sarebbe di grande aiuto per il nostro Pianeta oltre che necessario per far godere tutti gli amanti della tazzina di caffè senza timore di arrecar danno all’ambiente.

Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

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