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Caso Bozzoli, i due nipoti sono accusati dell’omicidio

BRESCIA. La Procura generale di Brescia ha chiuso le indagini sul delitto di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla l’8 ottobre 2015 nella fonderia di cui era proprietario con il fratello. Il procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso ha firmato la chiusura indagini con l’accusa di omicidio per Alex e Giacomo Bozzoli, nipoti dell’imprenditore scomparso, e per favoreggiamento nei confronti degli operai Oscar Maggi e del senegalese Abu. La Procura generale di Brescia un anno fa aveva avocato l’inchiesta.

Uno dei due fratelli accusati, Giacomo Bozzoli

Secondo le indagini l’uomo sarebbe stato gettato in uno dei forni dell’azienda, visto che il corpo non è mai stato ritrovato, né dalle telecamere di sicurezza l’uomo è stato mai visto uscire dall’azienda, ma resta il mistero di chi possa essere stato.

La vicenda di Bozzoli è molto intricata e i giornali, così come le televisioni, hanno seguito per molto le indagini che videro da subito, tra i sospettati, gli attuali accusati insieme al fratello e Giuseppe Ghirardini, uno storico operaio scomparso dopo pochi giorni e ritrovato morto qualche tempo dopo per avvelenamento da cianuro. E’ possibile che sapesse qualcosa sulla fine Bozzoli e sia stato messo a tacere. Ma il suo caso non ha avuto risvolti e la sua morte rimane un mistero anche se la famiglia ha chiesto per anni giustizia, convinta che la sua scomparsa sia strettamente correlata a quella del suo datore di lavoro e non come si era ipotizzato in un primo momento dovuta a suicidio, in seguito alle accuse ricevute nel caso Bozzoli.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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