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Caso Cucchi, condannati 7 carabinieri e 1 generale per depistaggio

Per il giudice monocratico di Roma, un gruppo di carabinieri, tra cui un generale, hanno fatto di tutto per depistare le indagini sul caso Cucchi

Dopo la sentenza della Cassazione per gli autori del pestaggio, arriva la decisione di primo grado del giudice monocratico di Roma per i depistaggi del caso Cucchi. 8 carabinieri sono stati condannati per vari reati. Il più alto in grado è il generale Alessandro Casarsa, a cui sono stati inflitti 5 anni di reclusione per falso, la pena più severa. Falso, omessa denuncia e calunnia gli altri reati contestati dalla procura, a cui il tribunale ha dato ragione.

Ilaria Cucchi

La sorella: “Non credevo ci saremmo arrivati”

Ilaria Cucchi, che da anni combatte la battaglia per il fratello Stefano è quasi incredula: “Non pensavo ci saremmo arrivati“. Per l’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, “è confermato che l’anima nera è il generale Casarsa. E che tutto quello che hanno su Stefano, che era tossicodipendente, anoressico e sieropositivo è falso“.

“Depistaggi ostinati e ossessivi”

Secondo i giudici quindi, i carabinieri hanno agito per nascondere quello che realmente accadde nella notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2009 nella caserma Casilina a Roma. Depistaggi definiti dall’accusa “ostinati e a tratti ossessivi” portati avanti per anni. Non ci stanno invece i difensori dei condannati. Uno degli avvocati parla di “errore giudiziario”. Il legale del generale Casarsa si limita invece a dire che aspetterà le motivazioni della sentenza, prima di decidere se presentare appello.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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